la visita dell’assessore theiner 

Abiti usati, smistate ad Egna 500 tonnellate 

EGNA. Si trova ad Egna il primo centro di smistamento degli abiti usati in ambito provinciale. Da aprile 2017 vengono trattate 500 tonnellate di materiale, dal 2019 l’obiettivo - ambiziozo - è d 2...



EGNA. Si trova ad Egna il primo centro di smistamento degli abiti usati in ambito provinciale. Da aprile 2017 vengono trattate 500 tonnellate di materiale, dal 2019 l’obiettivo - ambiziozo - è d 2 mila tonnellate l'anno. Gli indumenti usati che la popolazione conferisce alla Caritas vengono ora cerniti e trattati in modo professionale presso il centro di smistamento Revitatex nella zona industriale di Egna per essere, quindi, rivenduti. Il centro è gestito - come già riferito dall’Alto Adige - dalla cooperativa sociale Renovas. Grazie alla struttura, il processo di economia circolare riferito all’abbigliamento usato può avvenire a livello locale con ritorni positivi sull’ambiente e sul tessuto sociale. L’assessore provinciale all’ambiente e energia Richard Theiner in visita ad Egna, si è potuto accertare di questa realtà visitando il centro di smistamento assieme al direttore del centro, Günther Kaser, e al presidente della coperativa, Joachim Kerer. Dall’aprile 2017, da quando il centro è operativo, sono state smistate in modo professionale e preparate per la rivendita 500 tonnellate tra vestiti usati, biancheria, scarpe, borse. L’obiettivo, per quando sarà a regime completo nel 2019, sono 2 mila tonnellate: in pratica potrà essere smistata tutta la merce raccolta in Alto Adige al fine di rivenderla possibilmente a livello locale. Finora gli indumenti usati raccolti tramite il circuito della Caritas diocesana venivano venduti in Germania. L’assessore Theiner è rimasto ben impressionato dai dati riferiti al centro: «In totale tra il 50 e 60% degli abiti usati potrà essere reimmesso in circolo nelle filiere del territorio - ha spiegato l'assessore - tutto ciò con molteplici i vantaggi: i tessuti, tramite il riutilizzo, acquistano una seconda vita, si risparmiano così risorse naturali preziose e vengono meno i trasporti di lunga percorrenza, un aspetto estremamente positivo per la sostenibilità ambientale». I pezzi non più utilizzabili come abiti, infatti, vengono trasformati in panni da pulire e in materiale coibentante.













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