Appiano, 300 in piazza  a sostegno dei profughi 

Domenica corteo e presidio con i manifestanti scortati da polizia e carabinieri  Hanno aderito Verdi, Rifondazione, Antifa, Antenne migranti e Forum


di Massimiliano Bona


APPIANO. Saranno almeno 300 le persone che domenica scenderanno in piazza ad Appiano a sostegno dei profughi dopo la bomba carta lanciata (probabilmente) da estremisti di destra contro il centro di accoglienza. La Questura di Bolzano ha autorizzato, almeno per ora, un corteo dal centro di San Michele alla caserma ex Mercanti (dove sono ospitati 39 migranti, quasi tutti con un contratto di lavoro in tasca) ma anche un presidio. L’unico neo, forse, è che anche il fronte a sostegno dei rifugiati, dopo il tam tam iniziale su Facebook, si è sfaldato, tanto che non è stato possibile organizzare un evento unitario. C’era chi voleva (compresi alcuni operatori del centro di accoglienza) una manifestazione senza bandiere per dire «no» anche alle strumentalizzazioni leghiste degli ultimi giorni ma anche chi voleva metterci la faccia e il proprio stendardo. E ciò è stato sufficiente per dividere il gruppo, che resta in ogni caso particolarmente nutrito.

Per adesso hanno aderito i Verdi - con Chiara Rabini, responsabile delle politiche per i migranti del Comune di Bolzano, in prima fila - ma anche Rifondazione comunista (che ha chiesto l’autorizzazione in Questura), il gruppo «Antifa», Antenne migranti e il neonato «Forum Territoriale per cambiare l’ordine delle Cose di Bolzano».

«Spiace che qualcuno si sia defilato - commentano gli esponenti del Forum - ma era doveroso esserci. Anche con le bandiere. È possibile che al nostro gruppo si unisca una nutrita rappresentanza di trentini. Dobbiamo far sentire la nostra voce perché, in caso contrario, c’è il rischio che anche in Alto Adige si arrivi ad episodi di intolleranza e xenofobia come quelli di Firenze e Macerata. La violenza va sradicata anche perché i motivi di quell’attacco sono assolutamente ignobili. Quello di Appiano è uno dei centri meglio organizzati della provincia con un livello di inclusione e integrazione senza pari. Forse anche al di fuori dei confini provinciali».

Oltre che con gli autori di questo gesto i partecipanti alla manifestazione se la prendono anche con la Lega, ed in particolare con il commissario provinciale Bessone, reo di alimentare senza motivo le paure dei residenti a pochi mesi dalle elezioni provinciali. «Condanniamo con fermezza chi con le proprie parole dona legittimità all’azione vile, violenta e discriminatoria dei giorni scorsi. Condanniamo la vuota equazione che vede i migranti associati al degrado e alla delinquenza. Condanniamo chi soffia sul fuoco delle polemiche, invece di cercare un dialogo costruttivo, partecipativo e solidale. Dubitiamo che il signor Bessone si sia informato circa la realtà dei richiedenti protezione internazionale che vivono ad Appiano».

Al momento attuale la Questura di Bolzano non si attende delle «contromanifestazioni» da parte di gruppi di destra italiani o dell’area sudtirolese, il che fa presupporre che non ci sia – almeno sulla carta – il rischio di disordini. Ciò non toglie che si tratterà di un corteo e di un presidio «blindati» con un cordone di forze dell’ordine che scorterà i partecipanti dall’inizio alla fine. Il messaggio è chiaro: «Chi cerca una giustificazione alla violenza intimidatoria di matrice razzista è colpevole in ugual misura».

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