il caso

Appiano, almeno un quinto dei comunali senza vaccino 

Il vicesindaco: «Temiamo che possa nuocere alla qualità dei servizi. No ai tamponi gratis». C’è chi si è messo in ferie e chi ha optato per la malattia. 


Massimiliano Bona


APPIANO. Il vicesindaco Massimo Cleva mette le cose subito in chiaro. «In Comune abbiamo un problema non da poco con i dipendenti che non intendono vaccinarsi. Da alcune stime fatte sono almeno un quinto del totale. Non vorrei che questo si riflettesse negativamente sulla qualità dei servizi ai cittadini».

Vicesindaco, ma lei ha avuto modo di parlare direttamente con questi dipendenti No Vax o No Green Pass?

Sì, ho provato a ragionare con almeno sei di loro. Ma da quanto ho capito non sembrano intenzionati a cambiare idea.

Hanno fatto qualche richiesta all’amministrazione?

C’è chi ci ha chiesto di avere i tamponi gratis.

E qual è stata la risposta?

Ovviamente negativa. Avevamo già discusso in giunta dell’opportunità di venire incontro ai ragazzini dai 12 ai 17 anni che fanno sport. Abbiamo detto di no ai tamponi gratuiti anche a loro ed è quindi doveroso tenere questa linea.

Ci saranno lavoratori vaccinati costretti a fare turni doppi per le “crociate anti-vax” dei colleghi. Non crede?

È un rischio oggettivo. Ci sono uffici con due dipendenti: se uno dei due si mette in malattia o in aspettativa l’altro è costretto a farsi carico del 100 per cento del lavoro.

Ma sarà accordato lo smart working a qualcuno?

Ovviamente solo in casi particolari e dopo un’attenta analisi della situazione. Non potremo certo fare favoritismi. Ciò che ci preoccupa è che la qualità dei servizi possa ridursi, a danno dei residenti.

 













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