Assistenza tumori: una colletta per aiutare 600 malati
La vecchia auto in Bassa Atesina ha già fatto 250 mila km Hanno aderito Carispa, Run for life, Comuni e Comprensorio
EGNA. Sembra destinata - finalmente - ad andare a buon fine la colletta di enti pubblici e privati per riuscire ad acquistare un’auto per l’Associazione assistenza tumori del circondario Bassa Atesina e Oltradige. L’ultimo Comune ad aderire, in ordine di tempo, all’appello del Comprensorio è stato quello di Salorno che ha versato la sua quota-parte di 814,36 euro, a fronte di una spesa complessiva che si attesta a 27.500 euro. La somma era stata in parte già finanziata dalla fondazione Cassa di Risparmio, dall’iniziativa «Run for life» e dall’impresa Volcan.
Visto che i conti, alla fine, non tornavano e il mezzo attualmente in servizio - per aiutare ed assistere 600 malati con le rispettive famiglie - aveva già percorso 250 mila chilometri il Comprensorio ha proposto di dividere la spesa tra i Comuni in base al numero di abitanti. «Abbiamo deciso di fare subito la nostra parte - spiega il sindaco di Salorno Roland Lazzeri - per la valenza sociale dell’acquisto. L’associazione sostiene infatti parecchi malati».
L’appello della presidente dell’associazione Mariangela Poles era stato chiaro: «Abbiamo 12 autisti, tutti volontari che mettono a disposizione il loro tempo libero per questo servizio, organizzandosi tra loro. I pazienti che hanno bisogno del servizio di trasporto telefonano e noi provvediamo a prenderli e portarli. A volte questi autisti devono partire alle 6 di mattina per poi rientrare a sera. Quello che ci servirebbe è una macchina a 7 posti, come quella attuale, capace di accogliere anche una carrozzina». La richiesta dovrebbe essere presto soddisfatta, anche grazie all’ultimo appello fatto ad enti pubblici e privati. Uno dei primi a farsi avanti, da subito, era stato Alfred Monsorno, organizzatore della «Run for Life». La metà dei fondi raccolti in occasione della gara di solidarietà è andata all’associazione per l’assistenza dei malati di tumori e l’altra metà è stata destinata alle cure palliative per i bambini. Si è mosso, poi, anche qualche privato ma per riuscire a coprire tutta la spesa è stato necessario attendere un altro paio di mesi.
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