Termeno. “Continua il supermarket dei tordi”, denuncia il Cabs (associazione di volontari esperta in antibracconaggio) in una nota stampa diffusa a seguito della notizia di un bracconiere denunciato dal Corpo forestale per la cattura illecita di tordi bottaccio tra i meleti di Termeno.

L’uomo, colto durante le fasi della cattura (perpetrata attirando gli uccelli tra i filari finché i poveretti non restavano impigliati), era stato trovato in possesso di 46 esemplari, detenuti in scatolette depositate in un edificio agricolo dei dintorni.

“È solo uno – dichiarano i protezionisti – tra i tanti casi di scempio della fauna locale perpetrato da cacciatori di frodo provenienti da regioni a forte attitudine venatoria. I meleti in particolare sono ambiti da questo tipo di bracconaggio. Gli alberelli, infatti, sono luoghi di nidificazione del tordo e i nidi possono essere facilmente individuati. In questo caso, però, si trattava di individui già adulti, verosimilmente non più dipendenti dal nido. Circa la loro probabile destinazione basta rifarsi a quanto comunicato dalla Forestale di Bolzano”. I tordi bottaccio, infatti, una volta catturati sono inanellati con sistemi traumatici per essere venduti sul mercato del Nord Italia come richiamo per la caccia.

“Auspichiamo che il legislatore intervenga al più presto sia per vietare tali forme di caccia sia per inasprire i reati venatori, ad oggi di natura esclusivamente contravvenzionale”, conclude il Cabs.

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