Bizzo pesca dalle civiche A fine agosto tutti i nomi 

Prime adesioni a “Noi per l’Alto Adige”, la lista che include i fuoriusciti del Pd  Fra loro Tava (assessore a Ora), Pasquazzo (Laives) e Bertolini (Appiano)



ORA. Prende forma la squadra di Roberto Bizzo per le imminenti elezioni provinciali. Nella Bassa Atesina i sostenitori di “Noi per l’Alto Adige Südtirol”, lista centrista che raccoglie diverse civiche territoriali, provengono per la maggior parte dalle amministrazioni comunali. Volti noti, dunque, a partire da Luigi Tava, assessore all’ambiente del Comune di Ora fuoriuscito dal Partito Democratico lo scorso gennaio. «I nomi definitivi e il programma usciranno entro la fine di agosto, ma intanto abbiamo raccolto un buon numero di adesioni», fa sapere Tava. Il bacino attinge sia al centrosinistra sia al centrodestra, con l’intento «di non rottamare le persone e di abbattere invece le barriere ideologiche, altrimenti il rischio è di andare incontro a una scena politica populista».

Oltre ad Ora è presente Cortina all’Adige con la vicesindaca Lucia Baldo e il consigliere Andrea Cavaliere (entrambi della civica Nuova Cortina), Salorno con Ivano Morandini e Remo Rossi, Appiano con il coordinatore di Noi per l’Alto Adige Luca Bertolini (fuoriuscito dal Pd), Bronzolo con Benedetto Zito (assessore di Democratici sul Territorio), Laives con Debora Pasquazzo (consigliera comunale fuoriuscita dal Pd) e Andrea Mastroianni (ex consigliere comunale, fuoriuscito anche lui) e Vadena con Martine Parise (assessora della Civica per Vadena).

In una nota Noi per l’Alto Adige si qualifica come vettore di “una svolta epocale per questa terra”, sintesi di storie politiche del centrosinistra e del centrodestra. «Nei giorni scorsi alcuni hanno formulato i loro diktat sulle candidature. Noi preferiamo ripartire dai programmi, poi sui nomi si vedrà», commenta Tava. Se nel 2013 anche nella Bassa Atesina le elezioni politiche furono un traino per il centrosinistra alle provinciali, stavolta a convogliare gli indecisi verso i “bizziani” dovrebbe essere la nuova ispirazione centrista. In polemica col Pd: «L’italiano non va difeso, va rappresentato, non come ha fatto Tommasini», prosegue Tava.

Sulla quota rosa, quel terzo di candidature riservate alle donne, Tava commenta così: «Non la vedrei come una quota rosa, quanto come una possibilità per le donne di avere uno spazio che altrimenti sarebbe eroso da chi invece ha meno difficoltà a gestire gli ambiti della propria vita. Le persone capaci si trovano sia da una parte sia dall’altra, ma le donne possono tenere a freno personalismi e autoreferenzialità». Con punte che in alcuni comuni arrivano al 18% dei residenti, le persone di origine straniera potrebbero interessarsi alla rappresentanza politica. «Tra i sostenitori di Noi per l’Alto Adige finora non ci sono “stranieri” – risponde Tava – e comunque a me non piace parlare di stranieri, ma di nuovi italiani. Sono persone ben integrate nella comunità e benvolute. Qualcuno si è visto, alle assemblee sul territorio che abbiamo organizzato negli ultimi mesi». (s.m.)













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