Carnevale, divieti e provinciale chiusa 

Terlano: chi transita tra le 11 e le 18 pagherà il biglietto. Il sindaco: «Tra le 15 e le 17 stop alle auto: attendo l’ok del Prefetto»


di Massimiliano Bona


TERLANO. Il nuovo tracciato approntato – per motivi di sicurezza – dal Comune di Terlano per la sfilata di giovedì grasso è destinato a creare inevitabilmente qualche problema anche ai residenti.

«Tra le 11 e le 18 - spiega il sindaco Klaus Runer - chi entra in paese dovrà pagare il biglietto. I residenti potranno passare, fatta eccezione per la fascia oraria compresa tra le 15 e le 17, durante la quale si svolgerà il corteo. Ormai manca solamente il via libera del Prefetto, dopodiché predisporrò la relativa ordinanza con tutti i divieti e i dettagli della festa».

L’intenzione del Comune – dopo gli eccessi registrati nella scorsa edizione con decine di giovani ricoverati per abuso di alcol e problemi di ordine pubblico di varia natura (erano stati occupati anche i binari della ferrovia) – era quella di cancellare la sfilata. Alla fine si è deciso di mantenere la tradizione ma di imporre una lunga serie di divieti. In servizio ci saranno almeno un centinaio di addetti alla sicurezza, tra vigilantes privati, carabinieri, poliziotti, finanzieri ma anche vigili del fuoco.

Saranno perquisiti gli zainetti e le borse dei ragazzi - lo scorso anno si erano registrate oltre 10 mila presenze, in gran parte di teenager - e tutte le bevande alcoliche saranno sequestrate. Sarà vietato portare alcol sui carri allegorici e se un carro non rispetterà le regole sarà allontanato durante la manifestazione. «Ci sarà un vigile del fuoco per ogni associazione che sfila e sarà lui ad avere il polso della situazione: terremo conto delle segnalazioni anche durante l’evento».

A chi sotiene che quello del 2019 sarà il carnevale dei divieti Runer risponde con grande schiettezza.

«Nel 2018 abbiamo corso il rischio che qualcuno venisse colto dal panico in mezzo alla folla. Come è successo in piazza a Torino. Ed è un pericolo che non voglio più correre. Faremo tutto con maggior rigore e ci aspettiamo che i giovani capiscano che divertirsi a carnevale non vuol dire ubriacarsi».

Resta da capire se il messaggio sarà recepito o meno, ma di sicuro sotto il profilo della sicurezza e della prevenzione questa volta è stato fatto uno sforzo ulteriore.

Il modello copiato in questa circostanza è stato Termeno, dove l’Egetmann attirare ogni due anni più o meno lo stesso numero di persone.

«Sono convinto che il ticket da cinque euro rappresenti una prima barriera all’ingresso. Al di là della cifra, che non è particolarmente elevata, è proprio il posto di controllo allestito all’ingresso del paese che ci consente di fare una prima scrematura e selezione».

Della serie: chi arriverà palesemente ubriaco non riuscirà nemmeno a mettere piede in paese.

«Il senso è proprio questo. Chi ancora non ha chiaro qual è il messaggio che intendiamo lanciare fa bene ad andare da un’altra parte. Noi teniamo al nostro carnevale, alle nostre tradizioni ma non vogliamo assolutamente che il paese venga preso d’assalto da chi cerca solamente lo sballo a tutti i costi».

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