Casa bruciata, 4 intossicati 

Sono 3 uomini e 1 donna. Nell’edificio molti lavoratori stranieri, aperta un’inchiesta


di Massimiliano Bona


APPIANO. È rimasto davvero poco o nulla del vecchio maso di Missiano adattato a residence dove vivevano 22 lavoratori, la maggior parte stranieri, impegnati nel settore edile (ma non solo), che ora sono alla disperata ricerca di un altro alloggio nei paraggi per continuare ad onorare i rispettivi contratti. Quattro di loro (tre uomini e una donna) sono rimasti intossicati, per fortuna in modo non grave, ma mai come in questo caso si può parlare di tragedia sfiorata. Se solo le fiamme (l’allarme è stato dato alle 22.30) fossero divampate un paio di ore più tardi c’era il serio rischio che qualcuno (dopo aver preso sonno) rimanesse imprigionato in questi mini-alloggi. «Una donna - racconta il comandante dei vigili del fuoco di San Paolo Roland Faller - sebbene fosse intossicata ha rifiutato il ricovero. Non voleva saperne di abbandonare l’edificio senza soldi e cellulare. Nel caos non era ancora riuscita a rintracciare il marito».

Gli altri 4 feriti – quando sono scoppiate le fiamme nel residence c’erano solo 16 dei 22 inquilini – sono stati trasportati d’urgenza all’ospedale San Maurizio dove hanno dovuto tenere per ore una maschera d’ossigeno. Per fortuna sono fuori pericolo. L’incendio della scorsa notte non era certo poca cosa. Dopo le 22.30 sono passati in paese, nella frazione di San Paolo, almeno sei mezzi dei vigili del fuoco a sirene spiegate. Da Bolzano, la centrale operativa, del corpo permanente dei pompieri ha inviato anche la gru per raggiungere i piani più alti. «È stato - prosegue Faller, che ha supportato nell’intervento il comandante dei vigili del fuoco di Missiano - un incendio piuttosto impegnativo da domare. E siamo andati avanti tutta la notte». I lavoratori che dormivano nello stabile sono stati evacuati in tutta fretta, ma il vero problema è stato quello di trovare loro - in piena notte - un altro tetto sotto il quale dormire. Poi, come spesso accade da queste parti, è scattata una vera e propria gara di solidarietà. Il comandante di Missiano ha messo a disposizione alcuni alloggi, in quel momento vuoti, ma non è stato l’unico a mobilitarsi. I pompieri hanno individuato il punto in cui è divampato il rogo. Sotto una tettoia in legno, sul retro dell’edificio, a piano terra. «Le cause - prosegue il comandante di San Paolo - possono essere le più disparate. Compreso il mozzicone di sigaretta, ma i pompieri del corpo permanente stanno indagando a 360 gradi». Non sembrano esserci i presupposti per una pista dolosa, ma ieri c’è stato il sopralluogo sia dei carabinieri di Appiano che dei pompieri permanenti. Sarà il dirigente Giuseppe Felis a firmare la perizia da inviare in Procura. I danni allo stabile potrebbero arrivare al milione di euro. Sarà aperta un’inchiesta.

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