Colterenzio, via alla vendemmia in anticipo 

Il primo dei 300 viticoltori della cantina ha conferito l’uva. L’enologo: «Condizioni ottimali»



APPIANO. All’inizio di questa settimana il primo dei 300 viticoltori di Colterenzio ha portato le sue uve in cantina: la vendemmia 2018, dunque, è cominciata. Al via con qualche giorno d’anticipo rispetto agli anni scorsi, il raccolto di quest’anno si prospetta abbondante, con uve sane e in piena maturazione.

«Nelle ultime settimane ho trascorso molto tempo nelle vigne», racconta Martin Lemayr, enologo della Cantina Colterenzio, «ed ho potuto osservare piante vive, vitali, vigorose – una meraviglia».

L’annata promette un raccolto abbondante. L’enologo ne si sofferma, poi, sulle ragioni in modo tale da farlo capire anche ai profani:

«L’anno scorso c’erano pochi grappoli sulle viti, che hanno quindi avuto la possibilità di rigenerarsi. Inoltre, abbiamo avuto un inverno molto ricco di precipitazioni, nel suolo si sono create riserve d’acqua che hanno assicurato un approvvigionamento idrico perfetto durante il germogliamento e la fioritura. L’acqua presente ha consentito di avere un ottimo rapporto foglia-frutto. Quest’anno le viti sono forti e riescono anche a sostenere più uva».

Condizioni ideali, dunque, per garantire una vendemmia ottimale. Allo stesso tempo Martin Lemayr loda gli sforzi dei trecento membri della cantina: «Dobbiamo complimentarci vivamente con i nostri viticoltori: le quantità maggiori hanno costretti pressoché tutti nelle ultime settimane prima della vendemmia ad intensificare gli interventi di diradamento. Ma ne è valsa la pena: oggi le condizioni dei vigneti sono davvero eccellenti». Le viti della Cantina Colterenzio sono state risparmiate anche dalle malattie e dai capricci del meteo, che invece hanno interessato altre regioni vinicole e altre zone della provincia. «Se tutto dovesse proseguire in questa direzione possiamo dichiararci molto soddisfatti», conferma Martin Lemayr.

Il clima perfetto per i prossimi giorni e settimane? «L’ideale”, spiega l’enologo, “sarebbero giornate calde e notti fresche, molto importanti per la formazione dell’aroma. Se il tempo è dalla nostra parte, si prospettano le migliori premesse per un’ottima annata 2018». «Non siamo una cantina a conduzione familiare e non abbiamo neanche una lunga tradizione alle spalle, ma siamo una delle cantine più giovani dell’Alto Adige e alle nostre spalle non c’è solo una famiglia ma ben 300 che, tutto l’anno lavorano nei vigneti, consegnando, autunno dopo autunno, preziose uve vendemmiate rigorosamente a mano. Va evidenziato che per molte di queste famiglie la viticultura non è l’occupazione principale ma la passione principale».

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