Cortina, la vigilessa agli incroci è la migrante Imma 

Con la pettorina e le infradito accompagna bimbi e anziani La connazionale Adoh lavora invece in una mensa a Bolzano 


di Bruno Tonidandel


CORTINA. Sono trascorsi poco più di tre mesi dall'arrivo a Cortina delle due migranti del progetto Sprar. Dalle informazioni rilasciate dalla loro tutor, Camilla De Thomas Pinter, le due ospiti africane si trovano molto bene in paese e sono felici di abitare nell'alloggio messo a disposizione da parte del Comune all'ultimo piano del Municipio, proprio in centro, in piazza San Martino. Al momento, Adoh Chinwendu è impegnata in una mensa e si reca tutti i giorni in treno a Bolzano. Imma Joy, invece, ha accettato con entusiasmo il ruolo di ausiliaria del traffico, a supporto dei vigili urbani.

Tutti i giorni infatti, il mattino e il pomeriggio, Imma svolge un lavoro di sorveglianza dei bambini agli incroci pericolosi del paese. Ormai i piccoli conoscono la ragazza e si attengono alle sue indicazioni nell'attraversamento della strada. Anche i genitori dei ragazzini sono soddisfatti del lavoro svolto da Imma e si fidano anche perché è presente puntuale, tutte le mattine anche se è brutto tempo. Ma la giovane nigeriana si presta anche ad aiutare, due volte alla settimana, alla mensa scolastica del paese. Adoh e Imma, per meglio integrarsi con la realtà altoatesina, vogliono imparare l'italiano e frequentano quindi, per cinque giorni alla settimana, un corso ad Egna. Volontariato e istruzione, ma le due ragazze straniere desidererebbero anche lavorare. Ed è per questo che il vice sindaco di Cortina, Lucia Baldo, incaricata dal primo cittadino Manfred Mayr per l'inserimento delle due ospiti nella comunità della Piccola Venezia, ha fatto un appello ai cortinesi: se qualcuno avesse bisogno di aiuto in campagna, in casa o in una struttura alberghiera, le due ragazze sarebbero ben felici di accettare un impiego. Non solo: Lucia Baldo invita anche coloro che volessero conoscere un po' meglio la storia delle due ragazze, di mettersi in contatto con loro per dialogare in italiano e perché no, magari anche in tedesco. Sarebbe un modo splendido per incrementare il processo di integrazione con la realtà del paese. Ricordiamo che Adoh Chinwend e Imma Joy si esprimono prevalentemente in lingua inglese.













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