Egna congela il 5G «Studi dimostrano i danni alla salute»

Egna. Approvata dal consiglio comunale di Egna la mozione dei consiglieri della civica @EgnaNeumarkt Alessandro Borsoi, Marco Mariotti e Federica Pizzaia che impegnerà il sindaco ad attivarsi per...



Egna. Approvata dal consiglio comunale di Egna la mozione dei consiglieri della civica @EgnaNeumarkt Alessandro Borsoi, Marco Mariotti e Federica Pizzaia che impegnerà il sindaco ad attivarsi per bloccare lo sviluppo della tecnologia 5G (la quinta generazione nell’ambito delle telecomunicazioni), in attesa che si accertino gli effetti sulla salute dei cittadini e, fra le altre cose, a riservare spazi liberi da radiofrequenze, soprattutto se destinati ai bambini, come parchi giochi, asili e scuole e ad incaricare l’assessore competente ed il presidente della commissione ambiente a promuovere campagne d’informazione e di sensibilizzazione.

“Bolzano sarà città pilota di Fastweb per il 5G– scrivono i tre consiglieri nella mozione – e Autostrada del Brennero Spa segue il progetto 5G-Carmen al fine di eseguire sperimentazioni transfrontaliere. Ma diverse fonti sostengono che con l’attivazione della rete 5G ci aspetta un’irradiazione fino a 110 volte maggiore rispetto a oggi, con nuove antenne a microonde millimetriche ogni 100 metri, in aggiunta a quelle delle reti già esistenti, e con un’esposizione alle radiofrequenze 24 ore al giorno, per 365 giorno all’anno. Non è ancora stata fatta una valutazione della tecnologia, le strutture 5G si servono di radiofrequenze mai utilizzate prima su ampia scala e prive di studi preliminari sul rischio per la salute della popolazione. Inoltre manca il parere sanitario previsto dalla legge, e una sperimentazione su cittadini non informati sui rischi prefigura una violazione dei diritti umani secondo il Codice di Norimberga. Oltre 180 ricercatori di 36 paesi chiedono una moratoria alla Commissione UE sull’installazione della rete 5G finché non saranno fatti studi attendibili da ricercatori indipendenti dall’industria sull’impatto sanitario e ambientale. Oltre a questo, il più grande studio sperimentale sugli effetti delle radiofrequenze della telefonia mobile sui ratti, condotto in Italia dall’Istituto Ramazzini di Bologna, ha confermato che le radiazioni a radiofrequenze sono cancerogene e causano tumori maligni al cervello e al cuore, ed esistono molte prove scientifiche del fatto che le radiazioni a radiofrequenze danneggiano la vita biologica. Più di 10 mila studi scientifici sottoposti a peer review dimostrano danni al Dna e alle cellule, cancro, alterazione del ritmo cardiaco, obesità e diabete, patologie cardiovascolari, aborto spontaneo, alterazione del metabolismo, deficit di memoria e apprendimento e danni agli organismi di piante e animali. Nei bambini, autismo, iperattività e asma”.













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