Gli argini dell’Adige usati come discarica tra Salorno ed Egna 

Ripescate bici rubate ma anche borsoni e immondizia Il vicesindaco: «C’è chi ha un senso civico pari a zero» 


di Massimiliano Bona


SALORNO/EGNA. Gli argini dell’Adige tra Egna e Salorno vengono usati sempre più spesso come una discarica a cielo aperto. Si tratta di un (enorme) danno ambientale ma anche della dimostrazione che sono ancora in troppi a non avere nemmeno un briciolo di senso civico. I costi per recuperare i vari oggetti lanciati nel fiume sono infatti a carico della collettività. Da quanto è emerso, tra l’altro, le mountain bike ripescate sarebbero anche state rubate nella zona del campo sportivo assieme a due borsoni dei ragazzi delle giovanili dell’Unione sportiva Salorno. Abbiamo fatto il punto della situazione con il vicesindaco Ivan Cortella.

Gli argini dell’Adige usati come una discarica. Un’abitudine, purtroppo, sempre più frequente...

«Sembra impossibile, ma ci sono ancora persone che faticano a capire che i costi di smaltimento, poi, li pagano anche loro in bolletta. Al di là dell’aspetto meramente finanziario, si tratta della riprova che manca senso civico».

Ma che senso ha rubare delle bici al campo sportivo per poi gettarle nel fiume?

«Nessuno, ovviamente. Diciamo che gli argini dell’Adige, soprattutto la mattina presto e la sera tardi, sono un luogo nascosto, una sorta di zona franca per chi vuole passare inosservato..».

È stata trovata anche immondizia....

«Anche questa è una cattivissima abitudine. C’è chi è stato filmato, nei mesi scorsi, mentre gettava sacchetti stracolmi dal ponte sull’Adige a Salorno. In paese ci sono persone che non fanno svuotamenti durante l’anno ma alle quali ricordo che un numero minimo viene conteggiato a chiunque. Pensano di fare i furbi, ma non ci sono riescono».

Recentemente si sono registrati altri furti di bici in stazione. Non si può fare qualcosa per limitarli?

«A breve metteremo le telecamere e a quel punto qualcuno sicuramente sarà sorpreso in flagranza di reato. Il giro di vite è necessario anche perché la prevenzione, da sola, purtroppo non basta».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità