«Ho fatto 13 grazie a un donatore» 

Il racconto di Tait, trapiantato e testimonial Admo: «Il mio angelo vive ad Ulm»



SALORNO. Claudio Tait, a Salorno (ma non solo), è diventato un esempio, un simbolo, l’emblema del ritorno alla vita. Sa gustarsi, come pochi altri, le piccole cose, ma (soprattutto) non smette mai di ringraziare chi gli ha dato questa seconda chance. Il donatore che gli ha fatto tornare il sorriso è un tedesco di Ulm. Da quel trapianto sono passati 13 anni che Claudio ha voluto ricordare.

«Era il 26 gennaio del 2005 - ha scritto Tait ieri su Facebook - quando a tarda sera entrò la Vita nella mia camera d'ospedale. Gli angeli esistono anche se non sappiamo chi sono. Il mio abita nei dintorni di Ulm, in Germania.

Il 13 è un numero che per qualcuno rappresenta la fortuna, per altri l'esatto contrario. Per me può solo essere un numero fantastico perché dopo 13 anni, come dice Vasco, sono ancora qua! Eh, già! In questo giorno speciale ripenso ai miei compagni di viaggio, coloro che hanno reso le mie giornate trascorse in ospedale meno lunghe da far passare. Porto nel cuore il ricordo di chi non c'è più e vivo la mia Vita con la consapevolezza che è ancora più preziosa proprio perché mi è stata donata una seconda volta».

Già, perché il 26 gennaio di ogni anno per Tait – che nel frattempo è diventato un testimonial dell’Admo, anche per il desiderio di far conoscere a più persone possibile la sua storia – è sempre festa. «Ogni anno festeggio come se fosse un secondo compleanno e ogni giorno penso che è grazie ad una donazione se sono ancora vivo».(max.bo.)

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