Salorno

I “botti” a pranzo di Castel Haderburg, tra voglia di festa e proteste  

La protesta di un gruppo di residenti: «Nei condomini a quell’ora bisogna rispettare la quiete. L'altra domenica ad Haderburg  abbiamo contato più spari che a Capodanno. È mancata l’informazione». Il sindaco Lazzeri: «Era la festa per il solstizio d’estate»


Massimiliano Bona


SALORNO. L’ultimo anno e mezzo, trascorso tra chiusure e riaperture con lockdown più e meno lunghi, ci ha reso tutti più sensibili a tutto. A volte, forse, ipersensibili. Adesso che siamo in zona bianca c’è chi vuole far festa a tutti i costi e chi invece vorrebbe riprendere tutto in modo graduale. Ed è quasi infastidito se il vicino di turno esagera a far cagnara. Potrebbe inquadrarsi in questo contesto la polemica registratasi domenica a Salorno per i ripetuti botti scoppiati - con tanto di cannone in azione - a Castel Haderburg, il simbolo del paese.

Le proteste: «Più botti che a Capodanno: vibravano persino le finestre delle case».

A farsi interprete di questo senso di disagio, emerso anche nelle discussioni sui social, è un gruppo di residenti che non ha gradito anche la scarsa informazione preventiva. «Nella tarda mattinata e nel primo pomeriggio di domenica - racconta con una mail il fronte dei contrari - gli abitanti del paese, sono stati sorpresi dal rumore di forti botti, analoghi a vere e proprie esplosioni, che in alcuni casi, hanno fatto vibrare persino le finestre delle abitazioni.

Alzando lo sguardo verso la direzione, da cui provenivano i colpi, è stato possibile accertare che gli stessi provenivano dal castello Haderburg, anche perché dallo stesso si alzavano delle dense ed estese nuvole di fumo. È la prima volta che si verifica una situazione simile che, sicuramente, non ha fatto per nulla piacere. Infatti diversi cittadini si sono allarmati, anche perché non c'è stato alcun preavviso di questi colpi». C’è poi chi, sempre tra i residenti, ha deciso di fare un paragone con le regole che valgono a casa di ciascuno. «Nei regolamenti condominiali, dopo pranzo, deve essere rispettata la quiete. Questi signori, di domenica dopo pranzo, fanno più caos che il 31 dicembre».

Il Comune: «Festa regolarmente autorizzata per il solstizio d’estate».

Il sindaco Roland Lazzeri cerca subito di smorzare i toni della polemica: «I botti ci sono stati ma per una ricorrenza ben precisa. Si tratta di una tradizione festeggiata in tanti Paesi europei, quindi non ci siamo inventati nulla. La festa per il solstizio d’estate in termini di regole ha davvero poco a che vedere con i regolamenti condominiali».

Il clima di insofferenza generale lo fotografa il vicesindaco Ivan Cortella: «Ero in giardino anch’io domenica e ho sentito qualche botto, più o meno ogni mezz’ora. Non mi è sembrato nulla di eclatante ma ci sono persone, purtroppo, che non perdono occasione per lamentarsi».













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