Il caso Giovanett approda lunedì al direttivo Svp 

L’Obmann contestato a Egna. La sindaca Karin Jost - impallinata due volte da fuoco amico -  ha chiesto provvedimenti. D’accordo l’Obmann comprensoriale Schiefer: «Serve un segnale»


Massimiliano Bona


Egna. La volkspartei aveva preso tempo, nella speranza che l’obmann günther giovanett traesse da solo le conseguenze (dimettendosi) dopo il doppio voto negativo in consiglio contro la sindaca karin jost (la cui proposta di giunta era stata approvata dal direttivo svp di egna con uno schiacciante 16 a 2). quest’ultima ha evitato, infatti, il commissariamento solamente grazie al salvagente gettato dalla consigliera della lega rosa valenti. giovanett, invece, non si è fatto proprio vivo e i rapporti con la nuova prima cittadina sono pari a zero. «non ci siamo più sentiti», ammette la diretta interessata. la patata bollente arriverà però lunedì pomeriggio sul tavolo del direttivo provinciale della volkspartei, che ha un proprio codice etico e non ha gradito il doppio smacco. a confermarlo è stato anche l’obmann compensoriale oswald schiefer. «qualcosa va fatto - ammette l’ex consigliere provinciale e attuale sindaco di cortaccia - anche perché una condotta di questo tipo ha arrecato oggettivamente un danno all’immagine del partito».

Resta da capire se alla posizione di giovanett - aggravata dal ruolo di obmann - sarà associata anche quella dell’architetto zeno bampi, che ha argomentato il suo doppio «no» con il mancato coinvolgimento di una seconda civica italiana che avrebbe garantito una maggioranza più ampia.

Nel frattempo rosa valenti, criminologa siciliana eletta nelle file della lega, ha spiegato ai suoi elettori il perché di questo repentino cambio di rotta, che sembra averle portato ulteriori consensi, il tutto in attesa di una delega di rilievo da parte della prima cittadina, senza per questo rinunciare a fare un’opposizione costruttiva.

«il mio voto a favore della giunta - ha sottolineato valenti - è stata una presa di coscienza per tutelare i cittadini di egna. stavamo rischiando senza un valido motivo, solo a un mese dalla fine delle elezioni, un commissariamento che avrebbe comportato gravi danni di natura economica sia all'interno del comune che nei confronti dei cittadini che avrebbero visto ridursi le risorse a loro disposizione. andare nuovamente a elezioni con una pandemia in corso sarebbe stata pura follia, oltre che un incredibile sperpero di denaro pubblico».

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