L’associazione musulmana ha perso nel 2017 la battaglia per la moschea

L’associazione musulmana «Volontariato per l’integrazione» ha perso la sua battaglia. Non potrà utilizzare a scopi culturali e religiosi il magazzino acquistato a Salorno e trasformato senza...



L’associazione musulmana «Volontariato per l’integrazione» ha perso la sua battaglia. Non potrà utilizzare a scopi culturali e religiosi il magazzino acquistato a Salorno e trasformato senza autorizzazioni. La sentenza è del Tar che ha ritenuto infondato il ricorso contro l’ordinanza con cui il 25 luglio 2014 il sindaco Roland Lazzeri dispose il ripristino della destinazione d’uso originaria del capannone e la demolizione delle divisorie interne. Per arrivare allo sgombero - assolutamente pacifico dei locali - è stato necessario attendere il 2017. Da allora la comunità musulmana - che aveva già dovuto fare i conti con uno sfratto di un luogo di culto, sempre lungo la Statale 12 - ha scelto la strada della collaborazione piena per arrivare all’integrazione. Un esempio? Nel gruppo di lavoro del progetto «Salorno un passo avanti» ci sono pachistani, tunisini, macedoni ed esponenti del direttivo della moschea. Tra essi Aziz Jaoui (guida e punto di riferimento) e Driss El Hajjaji. A breve non sembrano esserci chance per aprire una moschea in Bassa. (max.bo.)













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