La Rurale Salorno nelle Casse Raiffeisen 

Il «sì» è arrivato al termine di un’assemblea sofferta. Molti i paletti legati all’adesione al gruppo bancario dell’Alto Adige


di Bruno Tonidandel


MAGRÈ/SALORNO. La Cassa Rurale di Salorno, con filiali anche ad Egna, Cortaccia, Magré e Laghetti e con una postazione Bancomat a Cortina, farà parte del Gruppo Bancario Cooperativo delle Casse Raiffeisen dell’Alto Adige.

I soci, riuniti venerdì pomeriggio nella sala “Karl Anrather” di Magré, in assemblea straordinaria e quindi ordinaria, hanno approvato il nuovo statuto, passo fondamentale per aderire al futuro Gruppo bancario. Ci è sembrato però che alcuni punti della riforma siano stati votati dai soci turandosi il naso.

Nel senso che la riforma stessa è stata sì approvata, seppur con due astensioni, ma perché imposta dall’alto, vale a dire dalla Banca d’Italia su direttive dell’Europa. Lo si è anche detto chiaramente nel corso dell’assemblea: «O si aderisce al Gruppo cooperativo Raiffeisen, modificando appunto un bel po’ di norme, o si chiude baracca».

È ben vero che sotto l’ombrello di questo grande Gruppo bancario la “piccola” Raiffeisen di Salorno trarrà per sé e per i suoi soci e clienti alcuni vantaggi, ma è anche vero che questa fusione anomala mina un po’ l’autonomia della banca in periferia.

Lo fa riducendo, per esempio, il raggio d’azione, limitandolo al solo territorio della Provincia di Bolzano. Per l’Istituto di Salorno questo fatto è piuttosto penalizzante in quanto la banca è posizionata a pochi passi dal confine con la provincia di Trento e conta fra i propri clienti operatori residenti nella Piana Rotaliana, destinati in futuro ad essere estromessi.

Altra imposizione riguarda il numero dei consiglieri d’amministrazione della banca: quella di Salorno ne conta 8, ma in futuro passeranno da 5 a 7, il numero lo si deciderà fra non molto.

Viene quindi a cadere la norma dello statuto che prevedeva l’entrata nel cda di uno o più rappresentanti dei Comuni dove opera la banca. Inoltre chi farà parte del futuro consiglio d’amministrazione della Rurale di Salorno – l’attuale decade nel 2020 – dovrà avere meno di 70 anni ma soprattutto disporre di esperienza e nozioni di carattere economico, finanziario e bancario.

Si vuole puntare quindi, giustamente, sulla professionalità di chi è chiamato a guidare un’azienda importante come è una banca. Un’altra norma, forse solo una consuetudine, che è stata eliminata, è la candidatura spontanea formulata nel corso dell’assemblea generale a pochi minuti dalla votazione.

Infine, altre due imposizioni dall’alto: nel futuro consiglio d’amministrazione della Rurale di Salorno dovrà esserci un solo vice presidente – sono due quelli attuali – e inoltre è stato fissato l’ammontare dei gettoni di presenza e quello dei compensi del presidente del consiglio d’amministrazione e dei revisori dei conti e dei consiglieri. Il compenso lordo annuo del presidente, per esempio, varierà in futuro da 24.500 a 39 mila euro.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità