Laimburg, lo scambio con Giarre ha compiuto quindici anni 

EGNA. L'idea di uno scambio tra la Scuola professionale per la frutti-viti-orti e floricoltura di Laimburg e la Scuola professionale per l'agricoltura e l’ambiente di Giarre, in provincia di Catania,...



EGNA. L'idea di uno scambio tra la Scuola professionale per la frutti-viti-orti e floricoltura di Laimburg e la Scuola professionale per l'agricoltura e l’ambiente di Giarre, in provincia di Catania, nasce nel 2002 in occasione di un incontro fra gli assessori provinciali all’agricoltura di Bolzano e Catania, Berger e Gambino. Si gettarono poi le basi per un rapporto duraturo nel tempo che, a partire dalla primavera del 2003, non è mai stato interrotto.

Stiamo parlando di una significativa esperienza di gemellaggio concretizzatasi tra le due realtà scolastiche. In questi anni di scambi tra i due istituti circa un migliaio di studenti ha potuto usufruire dell’opportunità di visitare le due diverse strutture e di raccogliere quindi preziose esperienze per una futura attività professionale. Anche i momenti di incontro, di condivisione e svago hanno naturalmente contrassegnato questo costruttivo percorso.

«Quest’anno un gruppo composto da 24 studenti ed alcuni insegnanti catanesi - spiega l’assessora Carla Nones di Egna - ha nuovamente accolto questa occasione. Alloggiato nel convitto di Laimburg, il gruppo ha avuto la possibilità di visitare diverse aziende distribuite sul territorio, specializzate nei settori enologico, caseario e floro-vivaistico. Il programma ha previsto visite di carattere naturalistico con escursioni nella zona dolomitica e alla riserva naturale del Lago di Monticolo e una tappa al caratteristico centro storico di Egna, con l’intento di conoscerne la storia». Insieme all’insegnante accompagnatrice del gruppo Petra Medici, docente a Laimburg, e all’assessora del Comune di Egna, Carla Nones, il gruppo ha potuto visitare il borgo, addentrandosi nei suggestivi vicoli, nelle strade a portico, in alcuni cortili ed interni di edifici storici. Non è mancata in chiusura la visita al Museo di cultura popolare: alcune volontarie hanno esposto la storia di questo piccolo gioiello locale.

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