Laives, Castelli si taglia la “paga” di 35.400 euro 

Il presidente del consiglio comunale. «Lascio al Comune 600 euro al mese per 59 mesi» «Un quinto perché non lavoro a tempo pieno e un ulteriore 20% di mia spontanea volontà»


Massimiliano Bona


Laives. In un momento storico in cui molti ex consiglieri provinciali e regionali battono ancora i pugni sul tavolo (e presentano ricorsi) per non decurtarsi pensioni e stipendi d’oro fa notizia che il presidente del consiglio comunale di Laives - che di mestiere fa il capoturno alle Acciaierie Valbruna a Bolzano - rinunci a 35.400 euro lordi di emolumenti nell’arco della legislatura. Un segnale forte e soprattutto un gruzzolo importante per le casse del Comune di Laives che potrà essere reinvestito in altri settori.

Castelli: «Lascio al Comune 600 euro al mese».

Paolo Castelli, ex grillino adesso in consiglio con una lista civica, aveva preannunciato la sua intenzione di decurtarsi lo stipendio ma adesso alle parole sono anche seguiti i fatti con l’adozione di una “delibera ad hoc”. A spiegarne i dettagli è stato lo stesso Castelli.

«In concreto rinuncio a 600 euro lordi per 59 mesi, anche perché il primo mese la presidenza del consiglio comunale è stata affidata al consigliere più anziano, il leghista Vettorato. In totale si tratta, appunto, di 35.400 euro. La carica, come noto, è di 5 anni. Incasserò un quinto in meno per il fatto di non ricoprire l’incarico a tempo pieno, a cui ho deciso di aggiungere un ulteriore 20 per cento, come preannunciato in consiglio comunale al momento del mio insediamento. L’obiettivo è ora che questi fondi vengano utilizzati al meglio, per il bene della collettività a Laives».

Resta da capire come si comporteranno gli altri esponenti della maggioranza di centrodestra e in particolare della giunta comunale che anche nella scorsa legislatura avevano deciso di non incassare lo stipendio pieno.

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