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Laives, in mensa come a Masterchef: c’è anche la pasta fatta in casa 

Grazie alle recenti dotazioni, ora è possibile preparare manicaretti e prodotti fatti in casa. Oggi e domani porte aperte nelle mense scolastiche: i genitori possono pranzare assieme agli alunni



LAIVES. Mercoledì a mezzogiorno, un gruppo di genitori (dopo prenotazione) ha avuto la possibilità di visitare la mensa scolastica di Laives, rimanendo anche a pranzo con gli alunni. Identica possibilità, l’assessorato alla scuola e al sociale di Claudia Furlani, l’hanno avuta i genitori di San Giacomo: anche questi, massimo in cinque (lo spazio non consente un numero maggiore), ieri, giovedì 7 dicembre, alle 11.15 hanno potuto entrare nella mensa della scuola per capire come funziona e anche mangiare assieme agli alunni. Per ragioni organizzative, era previsto l’accesso ad una sola persona per nucleo familiare.

Quella delle visite dei genitori in mensa, durante il pasto, è una iniziativa inedita promossa, come detto, dall’assessora Claudia Furlani per dare modo di vedere “da dentro” come funzionano le mense e la cucina scolastica; come vengono preparati e distribuiti i pasti, così da rendersi conto del servizio di ristorazione. Anche quest’anno è previsto il tour attraverso le tradizioni culinarie di altre nazioni, grazie all’iniziativa di “Gastone lo chef della refezione”, assaggiando, a pranzo, piatti tipici di diverse culture e tradizioni del mondo.

Infine, sempre con attenzione alla qualità, i responsabili comunali della cucina scolastica, d’accordo con cuochi e personale, hanno acquistato recentemente una impastatrice con la quale adesso possono fare direttamente vari tipi di pasta in casa. «Dopo le necessarie valutazioni – dice l’assessora Furlani, sentiti i nostri cuochi, abbiamo deciso di dotare la cucina scolastica della macchina per fare la pasta. Già la cucina faceva “in casa” hamburger, purè e vari tipi di dolci partendo dagli ingredienti fondamentali. Adesso anche si aggiunte anche la pasta, partendo dagli ingredienti base: farina, acqua e un pizzico di sale e sappiamo bene la differenza che c’è fra la pasta fresca fatta in casa e l’altra».

«La scelta – spiega Brunini, direttore dell’ufficio V sociale e cultura – non è dettata dai costi, anche se comunque qualcosa si risparmia come tempi di cottura, piuttosto è la qualità di ciò che i piccoli utenti delle nostre mense mettono sotto i denti, ogni giorno, a pranzo, in mensa scolastica, che ci ha ispirati nella decisione, perché, indubbiamente, la pasta fatta in casa e fresca è altra cosa di quella industriale, che invece segue processi di produzione abbastanza diversi. Inoltre, la nuova impastatrice può fornire vari tipi di formati della pasta, compresa quella colorata, il tutto in un’ottica di educazione alimentare e anche per invogliare i giovani utenti della mensa scolastica a mangiare».













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