Le auto di servizio comunali a Meltina tornano bilingui

Meltina. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire, in questo caso. Il Comune di Meltina ha adeguato, infatti, le scritte sui propri veicoli, inserendo anche il testo in italiano. Lo ha comunicato il...



Meltina. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire, in questo caso. Il Comune di Meltina ha adeguato, infatti, le scritte sui propri veicoli, inserendo anche il testo in italiano. Lo ha comunicato il presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher, in risposta ad un’interrogazione presentata dal consigliere provinciale dell’Alto Adige nel cuore – Fratelli d’Italia Alessandro Urzì. Kompatscher ha riferito anche che la Giunta provinciale ha comunicato la presunta violazione del principio di bilinguismo al comune interessato, richiedendo relative spiegazioni e delucidazioni e che qualora la Giunta stessa nell'esercizio delle sue funzioni venga a conoscenza di fatti che possono dare luogo a responsabilità erariali, presenterà tempestiva denuncia alle autorità giudiziarie competenti.

Il Comune di Meltina – ha concluso Kompatscher - ha comunicato che il Commissariato del Governo è intervenuto con propria nota del 4 marzo scorso. In seguito a tale comunicazione l’amministrazione comunale ha quindi provveduto ad adeguare le scritte sui propri autoveicoli.

Il caso aveva preso avvio dalla denuncia del consigliere provinciale Alessandro Urzì che aveva segnalato in Provincia come su entrambi i lati degli autoveicoli del Comune di Meltina faceva bella mostra di sé, assieme allo stemma del paese, solo la scritta in lingua tedesca. Di quella in italiano, obbligatoria per legge, nessuna traccia.

Ovvia oggi la soddisfazione del consigliere dell’Alto Adige nel cuore – Fratelli d’Italia. «Oltre ad aver ottenuto l’integrazione delle scritte sui veicoli a Meltina, le parole del Presidente della Provincia suonano da duro monito per chi, sistematicamente, continua a eludere o violare le norme sul bilinguismo. La richiesta di spiegazioni e la minaccia di sanzioni erariali dovrebbero indurre a maggior attenzione chi cerca in ogni modo di cancellare l’italiano anche dove è espressamente previsto dalla normativa vigente».

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