Lo struggente addio a Julian Terzer 

Centinaia di persone al funerale: insieme a parenti, amici e compaesani, presenti in massa anche i vigili del fuoco


di Bruno Tonidandel


CORTACCIA. Una marea di centinaia di giovani da Cortaccia, da Niclara, da Magré e da altri centri della Bassa Atesina ha dato l’ultimo straziante addio a Julian Terzer, lo sfortunato studente delle medie di 14 anni, che ha perso la vita una settimana fa in un incidente stradale poco lontano da Cortina.

I funerali, affollatissimi non solo da ragazzi ma anche da amici e conoscenti della famiglia, del padre Reinhard, della mamma Michi e della sorella Lisa, si sono celebrati ieri pomeriggio nella chiesa parrocchiale di Cortaccia. Un’altra componente dei fedeli presenti al corteo erano i vigili del fuoco del distretto della Bassa Atesina. Anche perché Julian Terzer faceva parte del gruppo giovanile dei pompieri di Magré e fra tre anni avrebbe indossato la divisa ufficiale di vigile del fuoco volontario effettivo. A questo traguardo il ragazzo teneva moltissimo: era uno dei più bravi a impegnarsi nelle esercitazioni e nelle uscite didattiche. Nathalie Chini, la pompiera di Magré che ha il compito di istruire il gruppo giovani, era molto legata a Julian, tanto che ieri al funerale non è riuscita a trattenere le lacrime neanche per un attimo. Ed è per questo attaccamento del giovane ai vigili del fuoco che sulla bara bianca, dietro a un cuscino di rose candide e di iris azzurri, è stato posto il casco bianco che indossava durante le esercitazioni.

La cerimonia funebre, per un paese come Cortaccia, è stata un po’ particolare. In chiesa e sul sagrato due maxi-schermi hanno proiettato la fotografia del luogo dove Julian ha perso la vita in sella al suo ciclomotore scontrandosi con un’autovettura, con la scritta vistosa sull’asfalto dipinta dagli amici: “Ciao, Jambo”. In una pausa del rito religioso, officiato dal parroco Franz Josef Campidell e dal suo sostituto don Florian Agreiter, sono state proiettate alcune immagini dello sfortunato giovane, che in quasi tutte era attorniato dai suoi amici. È emerso quindi che Julian Terzer aveva un ruolo di “capobranco”, ovviamente nel senso buono, e teneva a raccolta con la sua vivacità e voglia di vivere i suoi coetanei non solo di Niclara, ma anche di Cortaccia, di Magré e di Cortina. E faceva parte ovviamente anche dell’associazione “Westcoast”, che raggruppa i ragazzi dei quattro centri vicini.

Sull’altare, a ricordare Julian, si sono susseguiti molti giovani, tutti con un tulipano arancione in mano. La prima a parlare è stata la sorella Lisa, con voce rotta da singhiozzi. Il parroco ha dato conforto alla famiglia, ha rivolto un pensiero anche al guidatore della vettura contro la quale si è schiantato Julian e ha ricordato che, come sulle lattine di birra con le quali gli amici hanno brindato al loro coetaneo che non c’è più c’è una data di scadenza, anche noi «abbiamo una data di scadenza su questa terra, e quindi è necessario vegliare, come dice il Vangelo, perché non si sa l’ora di venuta del Signore».

Conclusa la messa, il feretro è stato portato a spalla al cimitero dai vigili del fuoco di Magré. Qui, lo sfortunato giovane è stato onorato e salutato dal comandante di Magré Thomas Tausch, dal presidente dei vigili del distretto della Bassa Atesina Markus Bertignoll e dal responsabile dei giovani pompieri, sempre del distretto, Wolfgang Dalvai. Poi l’ultimo saluto dei giovani a Julian, mentre il sole stava tramontando dietro la collina di Cortaccia, ingentilita dalla prima erba verde e da qualche mandorlo già in fiore.













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