Magré, il rio Favogna assomiglia a una discarica 

Le acque del torrente sono utilizzate per il percorso Kneipp appena inaugurato Ogni giorno c’è chi getta legno, sacchetti di plastica e sacchetti di rifiuti 


di Bruno Tonidandel


MAGRÈ. Poco più di un mese fa è stato inaugurato e benedetto dal viceparroco don Florian Agreiter in località Grutz, poco distante dal paese di Magré, il percorso Kneipp, costato al Comune 26 mila euro.

La cerimonia si è tenuta alla presenza della sindaca Theresia Degasperi Gozzi, della giunta comunale, degli insegnanti e degli alunni della scuola elementare del paese e di alcuni rappresentanti dell’associazione altoatesina che diffonde la conoscenza del metodo Kneipp. Il medico tedesco vissuto nel XIX secolo Sebastian Kneipp, infatti, fu lo scopritore dei benefici che il nostro organismo trae dalle passeggiate nell’acqua a piedi nudi sui ciottoli di fiume, oltre che da una dieta sana e da un modo di vivere appropriato.

Il paese di Magré ha la fortuna di essere attraversato dal rio Favogna, le cui acque appunto sono utilizzate per il percorso Kneipp. Acque che quindi dovrebbero essere limpide, cristalline e pulite. Vi aveva accennato anche la sindaca nel suo breve discorso prima del taglio del nastro: «Speriamo che gli utilizzatori del percorso Kneipp avranno cura dell’area». E aveva anche allargato il discorso sul rio, raccomandando ai compaesani di non sporcare l’acqua e di non scaraventare nel torrentello, che scende dall’altopiano di Favogna, rifiuti o altri materiali di cui ci si vuole sbarazzare.

Purtroppo le raccomandazioni della sindaca sono state vane. Anche perché il letto del rio Favogna sta diventando, giorno dopo giorno, una vera e propria discarica. Basta soffermarsi pochi secondi sul lato della Strada del Vino, proprio all’imbocco della strada che porta alla Grutz, per notare nell’acqua che gorgoglia verso il fondovalle, oltre alle erbacce, anche rifiuti come pezzi di legno, assi, sacchetti di plastica. Scorrendo tra i rifiuti, l’acqua del rio non può certamente essere quella limpida necessaria a passeggiarvi a piedi nudi, e forse non può nemmeno essere adatta al massaggio benefico suggerito da Sebastian Kneipp: l’amenità del paesaggio e la pulizia dell’acqua sono fattori importanti per creare la sensazione di benessere del metodo. A raccomandare di tenere pulita l’area – debitamente recintata e sorvegliata anche grazie all’aiuto dei forestali della stazione di Egna – sono i cartelli installati intorno alla zona del percorso, quindi per chi lascia rifiuti in giro ci sono ben poche scuse, se la buona educazione non fosse già abbastanza. Che il rio Favogna versi in queste condizioni è un vero e proprio peccato, anche perché con la realizzazione del percorso Kneipp il Comune di Magré ha rivitalizzato la zona Grutz, che un tempo era un boschetto di piante di acacia e in seguito discarica selvaggia. Ora il rio Favogna, a pochi metri dal percorso Kneipp, forma alcuni stagni frequentati anche da uccelli palustri. Insomma, sarebbe un luogo ideale anche per le famiglie che volessero trascorrere qualche ora all’ombra degli alberi e in riva al ruscello. Un’oasi rigenerante al riparo dalla calura estiva, a patto che si rispetti la natura.













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