Moria di animali sulla Ss 12, «Mettere le reti è peggio» 

Investiti dalle auto. Herpeton risponde agli attivisti che chiedono barriere lungo le strade La biologa Giada Imperiale: «Fermare il passaggio compromette riproduzione e flusso genico»



Caldaro. A fare chiarezza sulle misure per impedire la moria di animali sulla Statale 12, dove regolarmente le bestiole sono vittime del passaggio delle auto, interviene Giada Imperiale, biologa nel direttivo dell’associazione erpetologica Herpeton, una “no profit” che grazie al costante lavoro di volontari argina in misura importante la strage degli animali.

L’altro giorno, su queste pagine, l’animalista Moreno Freguglia citava l’esempio di alcuni paesi europei dove tunnel scavati al di sotto delle strade garantiscono il passaggio degli anfibi, o dove sopraelevate permettono l’attraversamento agli animali in genere. «Per iniziare – diceva – potrebbe anche bastare una rete, in modo tale da impedire l'attraversamento della strada». Così anche Luigi Mariotti, presidente del Wwf di Bolzano: «Bisognerebbe adoperarsi per la creazione di passaggi artificiali per la fauna e per l’installazione di reti che impediscano l’attraversamento nei punti più pericolosi. Servirebbero strutture simili ai cunicoli realizzati a Caldaro anche lungo la Statale 12».

Herpeton si prefigge di proteggere anfibi e rettili autoctoni e gli habitat da questi frequentati basandosi su attività di monitoraggio, raccolta, elaborazione dati e indagini scientifiche. «Le barriere che allestiamo – spiega Imperiale – sono impiegate nello specifico nella salvaguardia degli anfibi. Inoltre sono temporanee, servono nel periodo della migrazione primaverile di massa verso i siti riproduttivi. La loro rimozione è fondamentale per evitare di isolare e frammentare le popolazioni della stessa specie e per non interrompere il flusso genico. Il sottopasso stradale è invece un intervento di mitigazione efficace e duraturo che permette di ridurre significativamente la mortalità causata dal traffico stradale e contemporaneamente mantenere e migliorare la connettività tra il paesaggio e gli habitat frequentati dagli anfibi e non solo, non interferendo con il libero movimento degli animali».

L’attività di salvaguardia con barriere temporanee condotta da Herpeton in molti comuni della provincia ha permesso di stimare il numero di individui, le specie coinvolte e i tratti di strada più frequentati dagli spostamenti di anfibi. Grazie a questi dati nel 2017 l’associazione ha realizzato in collaborazione con la Ripartizione forestale, con l’Ufficio ecologia del paesaggio della Provincia, col Comune di Caldaro, con la comunità comprensoriale Oltradige Bassa Atesina e col gruppo ambientalista di Caldaro tre sottopassi stradali per anfibi a San Giuseppe al Lago. È in progettazione l’allestimento di barriere temporanee in altri comuni, per esempio a San Genesio.

Imperiale conclude citando l’importanza della sensibilizzazione: «Le misure di mitigazione possono essere intese anche come formazione e sensibilizzazione dei conducenti dei veicoli stradali e degli enti del territorio. Per questo motivo Herpeton e Safety Park stanno partecipando al progetto europeo “EnVeROS” (Environmental Education through Roadkills Observation Systems), che ha come partner altoatesino Eurac Research e partner della Repubblica Ceca e di Cipro. “Enveros” ha lo scopo di sensibilizzare, di sviluppare materiale informativo e di raccogliere ed elaborare informazioni scientifiche sul fenomeno delle collisioni tra veicoli e fauna selvatica». S.M.













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