le precipitazioni del weekend  

Neve «benedetta» dagli agricoltori Serve il caldo a Salorno e Mazzon

EGNA. A gioire per l’abbondante nevicata dell’altro giorno non sono stati solo gli operatori turistici e gli albergatori, ma anche gli agricoltori della Bassa Atesina. Sì, perché la neve, seppur...


di Bruno Tonidandel


EGNA. A gioire per l’abbondante nevicata dell’altro giorno non sono stati solo gli operatori turistici e gli albergatori, ma anche gli agricoltori della Bassa Atesina. Sì, perché la neve, seppur appesantita dalla pioggia, è caduta copiosa anche nel fondovalle coprendo le distese di meli e i vigneti. Una manna, appunto, per le colture, che non beneficiavano di tanta umidità fin dalla fine di ottobre, in occasione dei due giorni di pioggia violenta che, abbinata al vento, tanti danni ha causato soprattutto in montagna. Dal 28 e dal 29 ottobre quindi non c’è stato un sol millimetro di pioggia, tanto che in alcune zone, specie al solatìo, si vedeva ancora l’erba. È ben vero che, parlando sempre della Bassa Atesina, il 20 dicembre e il 28 e il 31 gennaio il cielo ha riservato una spolverata di neve ma di pochi millimetri, svanita in una decina di minuti. Troppo poco per tranquillizzare frutticoltori ma soprattutto i viticoltori. Questi ultimi infatti erano i più preoccupati per la siccità incombente, in quanto non avevano dimenticato i danni alle viti dell’inverno secco di qualche anno fa. La mancanza di pioggia e il gelo abbinato al forte vento, avevano provocato una moria di viti, causando una notevole perdita ai viticoltori, costretti alla sostituzione delle piante. Al danno dovuto al costo straordinario per l’acquisto delle viti da mettere a dimora, l’agricoltore ha subìto anche la perdita della vendemmia di almeno tre anni. Quest’anno quindi per il viticoltore non dovrebbero esserci delle sorprese. Grazie al bel tempo dei mesi di dicembre e di gennaio è stato possibile avvantaggiarsi nel lavoro di potatura delle viti, anche se qualcuno, un po’ in ritardo, non ha avuto difficoltà nelle giornate soleggiate di lunedì e di ieri a riprendere il lavoro nel vigneto anche se calpestando la decina di cm di neve bagnata. Neve che sparirà ben presto dal terreno. Un po’ più problematica la ripresa del lavoro nei frutteti dopo l’ultima copiosa nevicata. La potatura dei meli infatti non si effettua più utilizzando le scale. Da qualche anno a questa parte viene usata una piattaforma dotata di ruote e di un motorino alimentato a benzina capace di imprimere un movimento lentissimo al carro, sopra il quale prendono posto i frutticoltori che, da buona posizione provvedono al taglio dei rami superflui della pianta. La piattaforma però fatica ad avanzare sul terreno innevato; di conseguenza molti frutticoltori hanno preferito non recarsi in campagna in questi giorni dopo la nevicata e riposare in attesa che il sole di febbraio, che manifesta già un buon tepore, sciolga il manto nevoso. Più problematico il lavoro soprattutto negli appezzamenti coltivati a melo in collina, nelle zone per esempio di Penone e di Pochi di Salorno. Qui la neve resisterà un po’ più a lungo e il frutticoltore, se non vuole interrompere il lavoro, sarà costretto a potare i rami dei meli stando bene appoggiato con i piedi sul manto nevoso. Contento quindi il mondo agricolo della nevicata. Ora però devono tornare le belle giornate caratterizzate anche da una maggiore insolazione, specie nelle zone, vedi Salorno e la sua collina, ma anche le pendici di Mazzon, sopra Montagna.

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