il caso

Passo Mendola, chiosco «sfrattato» dopo 27 anni 

È stato gestito dalla famiglia Seppi, prima da Gianni e adesso dalla figlia Giorgia La Sta ha deciso di non rinnovare il contratto. «Una grave perdita per tutta la zona»


Ezio Danieli


PASSO MEDOLA. Passo Mendola rischia di perdere, in un lasso di tempo ragionevolmente breve, il chiosco nei pressi della stazione a monte della funicolare che sale da Caldaro. Per il Passo questo chiosco rappresenta un vero e proprio punto di riferimento storico visto che esiste da oltre 60 anni.

Dal 1995 la famiglia di Gianni Seppi lo gestisce mettendo in vendita gli articoli per turisti che salgono con la funicolare. Attualmente la titolare della licenza è la figlia di Gianni Seppi, Giorgia, che ha un contratto di affitto del terreno, contratto stipulato prima con la Sad ed ora con la Sta.

Sul terreno si trova proprio il chiosco di legno di proprietà di Seppi che aveva acquistato nel 1995 dai precedenti proprietari con tanto di atto notarile. Dal primo gennaio 2024 la Sta ha deciso che non rinnoverà più il contratto.

«Dopo 27 anni di gestione che ha offerto anche posti di lavoro e informazione ai turisti ce ne dobbiamo andare - commenta Gianni Seppi - e con noi se ne va un pezzo importante della storia del Passo Mendola. Vogliamo ringraziare i numerosi amici di Caldaro, Termeno, Appiano che in questi anni hanno apprezzato il nostro servizio che verrà a mancare non per nostra scelta o volontà. Speriamo che la scelta della Sta sia veramente orientata ad una ottimale riqualificazione di tutto l'immobile esistente a monte della funicolare. Sarebbe un grande dispiacere constatare nell'immediato un nulla di fatto», conclude con un certo rammarico Gianni Seppi. La Sta si è limitata ad avvisare Seppi che non rinnoverà il contratto. Di più non vuole dire sul futuro del chiosco che rischia di sparire completamente facendo perdere a Passo Mendola un punto di riferimento importante oltre che un pezzo di storia.













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