Bassa Atesina

Per il restauro dell’ex stazione di Ora in ballo 1,6 milioni del Pnrr  

Il Comune di Ora in gara per l’assegnazione dei fondi messi a disposizione dal Ministero della Cultura. L’iniziativa illustrata alla cittadinanza in un’assemblea pubblica (online): «Pensiamo di avere delle buone chance»


Gianluca Marcolini


ORA. «Certezze no, ma buone chance di riuscire a ottenere i fondi messi a disposizione dal ministero della cultura direi proprio di sì». Nessuna presunzione ma tanto realismo nelle parole di Claudia Yepes, assessora alla cultura per il Gruppo linguistico italiano e promotrice - assieme ai colleghi della giunta municipale di Ora - della partecipazione del Comune alla gara indetta dal Mic (Ministero della Cultura).

Lo scopo è sostenere con i fondi del Pnrr progetti di rigenerazione culturale finanziando anche la trasformazione e il recupero di luoghi ed edifici dismessi per creare, fra le altre cose, anche concrete opportunità culturali (artistiche, musicali, teatrali). «Che poi è ciò che intendiamo fare all’interno dell’ex stazione ferroviaria - sottolinea l’assessora - dando vita a qualcosa che non c’è in tutta la Bassa Atesina e che vuole essere un incubatore e diffusore di energie culturali legato alla situazione e alla storia del luogo, che era un crocevia fra chi arrivava e partiva; da qui il nome “Cultural Mobility” che poi è la filosofia che sta alla base del progetto: mobilità culturale».

I contenuti del progetto di valorizzazione dell’ex stazione ferroviaria della Val di Fiemme a Ora erano già stati illustrati a suo tempo in consiglio comunale ma la partecipazione al bando del ministero ha reso necessari alcuni correttivi, anche se minimali, per meglio rispondere ai requisiti richiesti. Per illustrare alla popolazione i nuovi contenuti, e i dettagli della partecipazione al bando ministeriale, è stata convocata, per la serata di ieri, un’assemblea pubblica online, sulla piattaforma Zoom, pensata anche per dare l’opportunità ai cittadini di offrire il loro contributo in termini di idee e proposte.

Negli ultimi due mesi il lavoro da parte dell’amministrazione comunale e dei tecnici incaricati è stato assiduo e certosino. «Il termine per la presentazione della domanda scade a metà marzo, poi la palla passerà al ministero e a chi sarà tenuto a decidere delle sorti delle varie proposte - prosegue Claudia Yepes -. In ballo ci sono i 3,2 milioni per due progetti, dunque si può puntare a ottenere 1,6 milioni, risorse importanti per la nostra collettività. Ma anche se non dovessimo farcela, nonostante le nostre legittime aspirazioni, l’intervento verrà comunque realizzato, essendo una delle priorità della legislatura».

Nello specifico, il progetto di ristrutturazione e valorizzazione dell’ex stazione ferroviaria (tra l’altro sotto tutela delle Belle arti: ogni intervento dovrà essere concertato e valutato) prevede, come detto, la realizzazione di un centro culturale e anche di un piccolo bar. «Si tratterà di un Bistrot ma avrà una rilevanza secondaria rispetto alla parte culturale del progetto e sarà soprattutto funzionale all’attività del centro stesso», ci tiene a specificare l’assessora.

Nella struttura, dunque, troveranno spazio luoghi per ogni forma di espressione artistica e aggregazione. Sarà culturalmente polifunzionale, dunque aperto a ogni tipo di manifestazione artistica. «E poi avrà una natura sovracomunale - conclude Claudia Yepes - perché, come detto, un’altra realtà similare nella zona non esiste e dunque vogliamo che diventi un punto di riferimento per il territorio della Bassa Atesina».













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