Pichler: «Lavori al ponte abbiamo già un piano» 

Il sindaco di Egna ha la soluzione per la viabilità locale durante il cantiere «Il disagio sarà minimo perché la vecchia struttura sarà demolita solo all’ultimo»


di Sara Martinello


EGNA. Due anni per la costruzione del nuovo ponte sull’Adige, con annesso cavalcavia sopra l’A22. Nel frattempo come faranno i residenti e i pendolari di Egna a raggiungere la stazione ferroviaria dal centro e viceversa? Ci saranno deviazioni, con tutto il contorno di ritardi e intasamenti che solitamente queste portano con sé? La realtà metterà pace tra gli animi, visto che per tutta la fase di costruzione del nuovo ponte quello vecchio resterà transitabile.

La conferma viene da Horst Pichler, sindaco di Egna. Non gli è difficile intendere subito di quale struttura si parli: «Il ponte sull’Adige, quello che si sta sgretolando? Sono anni che ci battiamo perché sia sostituito. Sono pienamente d’accordo coi miei concittadini. Adesso, però, manca poco per tirare finalmente un sospiro di sollievo». Già nel 2010, otto anni fa, l’amministrazione comunale disse all’allora presidente della Provincia Luis Durnwalder di questo ponte, mostrandogli in quali condizioni versasse già al tempo. La ruggine, i tondini in vista, le ringhiere storte. Così, come già ricostruito dall’ingegner Umberto Simone (che durante la fase progettuale coordinava il servizio ponti della Provincia), la competenza sul ponte che solca l’Adige passò dal Comune alla Provincia, vista anche l’importanza della strada che vi passava. Ma al ponte segue un cavalcavia sull’autostrada del Brennero, così Durnwalder stabilì che i costi per la demolizione dell’esistente e per la costruzione di una nuova infrastruttura, più sicura, moderna e confortante per gli utenti, fossero ripartiti tra Provincia e Autobrennero nella proporzione del 60 e del 40%.

«Nel frattempo, però, erano entrate in ballo le trattative per la concessione dell’Autobrennero. Concessione che ancora non è stata assegnata – prosegue il sindaco –. Pertanto ancora non è stato approvato il piano di investimenti in cui il progetto del nuovo ponte era stato inserito, dopo essere stato redatto più di 10 anni fa. Così Arno Kompatscher, divenuto il nuovo presidente della Provincia, è sceso più volte a Roma per fare pressioni affinché il ponte fosse tolto dal piano e perché l’investimento per la sua costruzione fosse anticipato. E ci è riuscito». A gara chiusa, ora, una commissione ministeriale valuterà le proposte delle varie imprese. Fatta salva l’eventualità di ricorsi e altri ritardi, i lavori dovrebbero cominciare nella primavera del 2019, per concludersi entro il 2021. Due, tre anni di sopportazione per chi frequenti la strada tra il centro e la stazione. Il nuovo ponte sarà costruito nell’areale tra l’Adige e l’autostrada, prestando attenzione al terreno soffice e alle tubazioni della Snam, tubazioni con una pressione elevata, dopodiché sarà sistemato tra le due sponde dell’Adige facendolo scorrere su binari. Infine, la vecchia struttura sarà demolita.

Il transito è già vietato ai mezzi più pesanti. «Forse sarà istituito un senso unico alternato, ma ancora non c’è nulla di certo. Con tutta probabilità ci sarà un breve periodo di chiusura – avverte Pichler – che spero sarà di poche settimane. Magari d’estate, quando il passaggio è minore. In quell’occasione dovremo usare il ponte in località Villa: una variante un po’ onerosa, ma non ci sono alternative. I pendolari dovranno usare quel ponte, oppure usare la stazione di Ora».













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