Piscina, se Laives farà il suo progetto niente soldi ad Egna 

Il sindaco Bianchi: «I due progetti non sono in concorrenza» La Bassa potrebbe dunque passare da zero a due strutture


di Massimiliano Bona


EGNA/LAIVES. Il sindaco di Laives Christian Bianchi è intervenuto ieri sulla questione piscina coperta e wellness in Bassa Atesina per dire sostanzialmente due cose: innanzitutto che i progetti di Egna e Laives non sono in concorrenza fra loro ma che andranno avanti su binari separati; in seconda battuta se Laives realizzerà (senza i fondi comprensoriali) il suo progetto non contribuirà a quel punto al progetto di Egna. Il paradosso – che potrebbe fare la felicità dei residenti della Bassa ma anche del vicino Trentino -è che il Comprensorio potrebbe passare a breve da zero a due strutture, che a quel punto però potrebbero contare su un bacino d’utenza e su introiti inferiori.

Il sindaco di Laives tiene in particolare a sottolineare di «non essere stato sorpassato da nessuno» e che Laives «continuerà a ragionare sul tema in piena autonomia, a prescindere da ciò che farà Egna».

La giunta comunale di Laives, dunque, ci sta ancora ragionando. A monte della scelta c’è soprattutto una questione di finanziamenti.

«Se Laives deciderà di farsi il proprio Lido con piscina coperta e saune - spiega il priomo cittadino - non parteciperà al progetto di Egna, che andrà avanti pertanto senza di noi. Il concetto mi pare molto chiaro e non fa davvero una grinza. Quindi nessuna gara, nessuno è arrivato primo o secondo, ma semplicemente sono due progetti diversi e separati».

Laives, dunque, sta lavorando ad un suo progetto da 13 milioni di euro, mentre Egna si è impegnata - schierando una vera e propria task force sovracomunale - per concretizzare un progetto da 16 milioni di euro, per il quale esiste già un primo studio di fattibilità di un’azienda germanica.

Se pensiamo all’Acquarena di Bressanone e al Balneum di Vipiteno si può ragionevolmente sostenere che due strutture «realmente attrattive» possono coesistere anche se si trovano a pochi chilometri di distanza. In questo ragionamento, peraltro, non si tiene conto di una variabile probabilmente determinante: i turisti. In val d’Isarco e Alta val d’Isarco i flussi sono di tutto rispetto mentre in Bassa Atesina (a differenza dell’Oltradige) sono ancora modesti.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità