Pochi, l’intero paese tra i figuranti del presepe vivente 

La benedizione del vescovo Muser: «Un testo bellissimo» «Saremo più di 100 con la storia dell’oste di Betlemme» 


di Massimiliano Bona


SALORNO. Quella del presepe vivente nella piccola frazione di Pochi di Salorno è una tradizione consolidata, il cui successo si spiega anche con la capacità di rinnovarsi. Quest’anno la storia di Natale sarà imperniata sulla figura dell’oste di Betlemme. A dare una carica supplementare agli oltre 100 figuranti (la frazione conta 200 abitanti in tutto) è stata la benedizione del vescovo Ivo Muser, a cui è stato inviato il copione della rappresentazione in calendario a Santo Stefano: «È un testo bellissimo».

«Quest'anno - spiega Cinzia Dorigatti - siamo più di 100, seguiremo un copione nuovo che vedrà la storia di Natale commentata dall'oste di Betlemme che ha detto no alle richieste di aiuto di Giuseppe e Maria. Ma nella notte una voce lo ha chiamato invitandolo alla capanna . Vedendo il Bambino l’oste ne rimane incantato. Anche a lui che aveva detto di no il Bambino diceva di Si, un si di un amore immenso che ha permesso all'oste di cambiare, di rivedere la sua vita».

La regia è di Lucia Cortella, il testo è firmato da Cinzia Dorigatti « ma per garantire la buona riuscita della rappresentazione è sempre necessaria la collaborazione di ognuno come può e in quello che sa fare».

Saranno più di cento, dunque, i personaggi a dare vita alla piccola Betlemme nella frazione di Pochi di Salorno. «Cisaranno molti bambini, tanti i giovani, gli adulti, i nonni, ognuno con un proprio ruolo: dai pastori agli artigiani, dai soldati ai servi al palazzo di Erode e consorte fino ai Re Magi d'Oriente, dall'Angelo👼 dell'Annunciazione a Maria, fino a Giuseppe e al piccolo Gesù Bambino».

Non sarà - a differenza di molti altri - un presepe statico, ma la rappresentazione ha un suo inizio e durerà più o meno un’ora. Al termine – dopo il canto finale – il pubblico (ogni anno ci sono almeno 500 persone) potrà partecipare allo scambio degli auguri, gustare brulè o tè caldo, pane e panettone dei fornai ma anche stuzzichini di salumi, formaggi, burro e marmellata dei pastori, orzo o Gulaschsuppe al palazzo di Erode.

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