Redditi dichiarati, nella Bassa gli acciacchi dell’agricoltura 

La classifica provinciale. È ormai un lontano ricordo l’opulenza degli anni Settanta La più benestante è Egna, seguita da Ora. Delude Termeno, 91esima nonostante i vigneti


Bruno Tonidandel


Egna. Molto tempo fa, si era ai primi anni Settanta, per un servizio congiunto sui vigneti collinari sopra Termeno, l’allora responsabile della Cronaca dell’Alto Adige Giuseppe Ferrandi, disse a me, giovane e inesperto cronista: «Ecco, ai nostri piedi, la grassa e opulenta Bassa Atesina». Sì, forse allora era ricca, questa plaga della vallata dell’Adige. Non certo ora, almeno sulla base dei dati che si riferiscono ai redditi conseguiti nel 2017 e dichiarati nel 2018 dai 423.272 altoatesini.

I centri della Bassa Atesina si trovano infatti nella parte medio-bassa della classifica dei comuni della Provincia di Bolzano, guidata da Corvara con 28.845 euro di reddito medio annuo pro capite, merito, con tutta probabilità, del massiccio influsso turistico. Quello che sta meglio, fra i paesi della “Bassa”, è Egna, pur classificandosi al 26°posto con 24.622 euro, naturalmente dietro Bolzano, Brunico e Bressanone, ma inspiegabilmente alle spalle, per esempio, anche di Postal, Perca e Terlano.

In buona posizione si trova Ora, seppur dietro Egna, al 37esimo posto con 23.725 euro. A metà classifica sono inserite Montagna e Bronzolo, rispettivamente con 22.827 e 22.164 euro e più dietro Trodena (21.822 euro), Cortaccia (21.182 euro), Salorno (21.086), Aldino (20.981), Vadena (20.885) e Cortina con 20.612 euro. Inspiegabile la deludente posizione (91° posto in graduatoria) della borgata di Termeno, che con il suo fiorente turismo e con la sua frutticoltura ma soprattutto con la sua viticoltura, è riuscita a malapena a denunciare 19.962 euro pro capite. Segno evidente che l’agricoltura è in crisi e non tira più come una volta. O ci sono magari altri motivi.

Il ruolo di fanalini di coda del gruppo di paesi della Bassa Atesina spetta a Magré, 93°in classifica con 19.826 euro pro capite all’anno, e ad Anterivo, che con la “Bassa” c’entra poco, al 94° posto con 19.765 euro. Ricordiamo che dietro questi due paesi si trovano centri soprattutto della val Venosta, che appare così la meno abbiente dell’Alto Adige. La maglia nera spetta a Castelbello-Ciardes, ultimo in graduatoria, alla 116esima posizione con soli 13.725 euro.

Insomma la Bassa Atesina è ben lontana da essere il comprensorio “grasso e opulento” di un tempo.

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