Salorno, il Comune assume una sociologa solo per gli stranieri 

Annika Koppelstätter è di Termeno e ha superato l’esame Già presentate le prime richieste per ottenere fondi europei


di Massimiliano Bona


SALORNO. Il sindaco di Salorno Roland Lazzeri aveva promesso di destinare, in tempi ragionevolmente brevi, una dipendente comunale agli stranieri. Per sfruttare al meglio le risorse disponibili (soprattutto europee) e favorire l’integrazione, in particolare delle donne, troppo spesso ai margini della comuinità. La scelta, alla fine, è caduta su Annika Koppelstätter, sociologa di Termeno, che ha già presentato una serie di richieste mirate per cercare di aumentare, per quanto possibile, il budget.

Non si tratta, peraltro, del primo passo concreto in questa direzione. Già dallo scorso anno il Comune di Salorno, con il sostegno della società «Chiron», ha dato vita ad un progetto il cui fine ultimo è la convivenza tra persone di culture diverse.

Nell'ambito di vari workshop e con notevole impegno, sono stati individuati alcuni ambiti particolarmente problematici, sono stati presentati degli esempi riusciti di integrazione ed elaborate ulteriori proposte. Il risultato ha portato a sette dettagliate idee di progetto.

«I temi principali - spiega il sindaco Roland Lazzeri - sono le lingue, la cultura e l'informazione. Per arrivare al dunque, nei vari ambiti, è stata incaricata Annika Koppelstätter, sociologa e mediatrice di conflitti relazionali. Toccherà a lei far sì che le idee finora elaborate si trasformino in fatti concreti. Il suo incarico prevede, quindi, la pianificazione complessiva del progetto sul tema convivenza, anche a livello economico, ma anche l'introduzione di nuove idee. E proprio in questo contesto la sociologa incaricata dal Comune avrà campo libero ed una competenza pressoché esclusiva».

A Salorno convivono, oltre alla popolazione locale formata da cittadini di lingua italiana e tedesca, stranieri provenienti da 35 diverse nazioni. «In quest’ottica - prosegue il primo cittadino - risultano determinanti, per garantire una buona convivenza in generale, la conoscenza ed il rispetto reciproco. In questo progetto sono fondamentali la scuola e gli insegnanti. La scuola, pur avendo mezzi limitati, si trova davanti ad una sfida stimolante e ambiziosa da affrontare. L'obiettivo principale è favorire i contatti tra le diverse etnie. approfondire le conoscenze reciproche, a prescindere da lingua, religione e cultura. Questo progetto sta diventando imprescindibile per garantire la buona convivenza con una società parallela a quella costituita dalla popolazione autoctona. La sfida è riuscire a prendere la situazione in mano con azioni positive e importanti».

Lazzeri non lo dice ma in realtà come quella di Salorno - dove gli stranieri rappresentano il 21 per cento - bisogna riuscire ad incentivare l’integrazione partendo dal basso. Il rischio, in caso contrario, è quello di dover fronteggiare problemi ed emergenze quando ormai è troppo tardi. «Pensiamo - conclude Lazzeri - di poter diventare un modello a livello provinciale».













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