SALORNO. Almeno in questa forma sarà il primo dipendente comunale assunto in provincia di Bolzano adoccuparsi direttamente di integrazione e inclusione: il Comune di Salorno ha deciso, infatti, di prevedere in pianta organica un addetto all’inclusione in grado di trattare e rapportarsi al meglio con gli stranieri che in paese rappresentano il 21,5 per cento.

Una piccola enclave che inizia – lentamente – a far parte della comunità.

«Quella che offriremo non sarà di sicuro un’attività di sportello in cui si danno informazioni».

Che profilo cercate?

«Un laureato in materie sociali che conosca più lingue e abbia esperienza nel settore».

Italiano, tedesco, inglese e..magari arabo?

«Diciamo che sarebbe un plusvalore visto il tipo di compito che attende questa figura ma cerchiamo soprattutto un esperto di questa zona».

Potrebbe essere un mediatore straniero, dunque, a cercare di includere...

«No, ci aspettiamo anche un’ottima conoscenza e un forte radicamento alla realtà locale, oltre alla capacità di prendere parte ai vari bandi per ottenere contributi provinciali, regionali ed europei per dare corpo ai vari progetti di integrazione».

Chi si è fatto avanti finora? «Profili interessanti di Salorno, Egna, Bolzano e dintorni. Siamo contenti perché con requisito così alti non era facile reclutare qualcuno in tempi ragionevolmente brevi».

Ancora qualche dubbio da sciogliere?

«Si, se sarà un dipendente comunale in senso stretto, un professionista con partita Iva o una società che dovrà fornirci un pacchetto di servizi tutto compreso. La scelta, comunque, è stata presa e le risorse sono già state stanziate».

Le donne avranno un ruolo chiave nell’integrazione?

«Assolutamente sì. Troveremo il modo di farle uscire di casa più spesso con serate a tema e progetti ad hoc».

Salorno potrebbe diventare un modello su scala provinciale.