Salorno, il dono dei bimbi al papà malato di un’amica 

Sapendo che non può portare la figlia a scuola i compagni sono andati a trovarlo Gli hanno donato un disegno con dedica, poi tanti abbracci e sorrisi spontanei


di Massimiliano Bona


SALORNO. Quella di Salorno, tra le tante storie di questo Natale, è forse la più bella. Forse perché è la più spontanea e a concretizzarla sono stati i bambini delle scuole elementari. A raccoglierla è stata Margherita Nardon, cronista di paese, che ha colto la bellezza di questo gesto, più unico che raro in una società frenetica, che spesso non mette al centro i valori veri ma solo il desiderio di apparire, tra «selfie» e consumismo sfrenato. Ma torniamo alla nostra storia, che nobilita scuola e paese. I protagonisti sono gli alunni delle due prime elementari in lingua italiana di Salorno. Maurizio Micheletti, che da sei anni risiede nel centro della Bassa Atesina, deve lottare con una malattia che nell’ultimo periodo lo ha costretto a rimanere a letto. Ad aiutarlo e sostenerlo, ogni giorno, ci sono la moglie Barbara e il resto della famiglia. La figlia più piccola della coppia, Angelica, ha iniziato quest’anno la prima elementare. Il babbo, purtroppo, per i problemi fisici con cui si deve confrontare ogni giorno non è in grado di portarla a scuola, come racconta il giornalino comunale. Ecco allora l’idea dei 32 bambini e delle loro insegnanti.

Se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto. Se un problema non si risolve da solo, bisogna prenderlo di petto e affrontarlo. Quindi, se papà Maurizio non può andare a scuola, è la scuola che va da lui. L’idea è partita proprio dai bambini delle classi prime che, con la sapiente organizzazione della maestra Alessandra, si sono recati a casa Faustin-Micheletti.

«Un compagno di Angelica - racconta Margherita Nardon sul giornalino - ha avuto l’idea di fare un disegno per papà Maurizio». Poi, assieme ai compagni, gli ha portato il bel regalo.

A «parlare» più di ogni altra cosa, in questo caso, è la bellissima fotografia di Barbara Faustin con il papà Maurizio sdraiato sul divano di casa e, tutti attorno, i bambini della scuola elementare italiana con le maestre. Un gesto spontaneo ma anche una lezione di vita per tanti adulti.

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