«Tassa di soggiorno alle stelle, i clienti si rifiutano di pagare» 

Parla Erika Scalet, albergatrice ed ex presidente Pro Loco «Un euro e 70 cent al giorno in periferia sono un’assurdità»


di Massimiliano Bona


SALORNO. «Un euro e settanta centesimi al giorno di tassa di soggiorno per un tre stelle superior a Salorno sono un’assurdità: nel vicino Trentino si paga meno, a parità di struttura, e ci sono più servizi»: la valutazione è di Erika Scalet, titolare - assieme al marito - del miglior hotel della cittadina della Bassa Atesina. Ospita in prevalenza rappresentanti, agenti di commercio, operai ma anche turisti di passaggio. Il suo non vuole essere uno sfogo rivolto all’amministrazione comunale – che sta cercando di darsi da fare – ma una presa di posizione chiara e netta sul fatto che la Provincia - in tema di balzelli - stia alzando troppo il tiro. Come si fa, turisticamente, ad equiparare Merano e Salorno? Appunto, è impossibile, ma la tassa di soggiorno per due esercizi con le stesse stelle è identica. Lo stesso confronto, impari, c’è anche con le vicine valli di Fassa e Fiemme.

La signora Scalet - e la famiglia del marito - di strutture alberghiere ne sanno parecchio, visto che sono attivi dagli anni Settanta. «Dal 1973, ai Pochi di Salorno, mio marito e i suoi fratelli hanno costruito il Buchholz. Poi nel 1976 è stata la volta del Kastion, poi nel 1985 del Klammhof. Infine noi abbiamo costruito a Salorno all’inizio del 2000. Tutto è sempre stato difficile fra permessi e licenze, anche perché spesso dobbiamo lottare con una mentalità piuttosto chiusa, tipica di una realtà soprattutto agricola».

«Sono un’albergatrice fiera di lavorare e vivere a Salorno, dove abbiamo sempre investito parecchio, ma mi permetto con questa presa di posizione di contestare l'ennesimo aumento spropositato della tassa di soggiorno».

Salorno, tra l’altro, da quando è entrata a far parte dell’Apt di Castelfeder (con Ora, Egna e Montagna) è finita – secondo alcuni imprenditori locali - anche ai margini negli investimenti legati al turismo. «Le strutture ricettive pagano tasse per qualsiasi cosa, e per qualsiasi servizio e invece di essere aiutate con contributi o altro vengono persino penalizzate. Per inciso, paghiamo imposte uguali o più elevate di paesi in cui le infrastrutture sono davvero invidiabili. L’altro giorno sono stata in val di Fiemme e val di Fassa e sono rimasta sbalordita dalla cura dei giardini, dai fiori, dai parchi, dalle piste ciclabili, dai torrenti e dai ruscelli con un greto impeccabile. Ci sono segnali e cartelli di benvenuto ovunque. Non esagero se dico che il tutto mi è sembrato quasi paradisiaco. Ebbene in un contesto simile, mi sono detta, avranno un’imposta più alta che a Salorno. Invece, purtroppo, è vero il contrario. A parità di categoria in val di Fassa e Fiemme si pagano 0,90 centesimi contro 1 euro e 20 centesimi al giorno, da poco aumentati addirittura a 1,70 euro per i 3 stelle. Vedendo tutto ciò e pensando ai nostri parchi il confronto davvero non regge».

Talvolta, da queste parti, non sempre la cura del territorio è impeccabile.

«Ho pensato al ciglio delle strade perennemente con erba alta e che quasi sempre dobbiamo tagliare noi, alle aiuole o ai prati pieni di mozziconi di sigarette, alle deiezioni canine, alle carte e ai sacchetti di nylon. In altre zone, proprio grazie alla maggiore cura del territorio, possono per anche aumentare il costo della camera e il cliente paga volentieri perché i servizi ci sono. Con la tassa di soggiorno il cliente fruisce, spesso, dell'impianto di risalita gratuitamente. Qui, invece, la situazione è diametralmente opposta. I pochi albergatori di Salorno e delle frazioni limitrofe devono tenere i prezzi bassi per poter lavorare e spesso si trovano costretti ad accollarsi la tassa di soggiorno anziché girarla al cliente che la ritiene inaccettabile. Spesso ho il sospetto che questa tassa serva principalmente per alimentare le casse dei soliti noti anziché essere finalizzata al miglioramento delle strutture del territorio. Vorrei poi sapere come vengono reinvestite migliaia e migliaia di euro che dal 2013 versiamo al Comune. Mi sembra tutto veramente ingiusto ed è troppo facile riunirsi in una seduta e deliberare un aumento della tassa di soggiorno senza motivarne nemmeno il perchè. E di perché io ne avrei un centinaio, per far capire invece che sarebbe più giusto abbassarla tenendo conto che Salorno da sempre è una località di transito, che attira anche turisti ma soprattutto agenti di commercio e persone di passaggio».













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