Viticoltura, c’è ottimismo nonostante il maltempo 

Dopo i violenti acquazzoni. Molti grappoli già maturi sono stati attaccati dal marciume Resta fiducioso l’enologo Stefan Rohregger: «Gradazioni inferiori, ma l’uva ha una buona acidità»


Bruno Tonidandel


Cortaccia. Nonostante la violenta ondata di maltempo dell’altra settimana, quando la pioggia abbondante ha allagato anche frutteti e vigneti nella Bassa Atesina e sferzato i grappoli già maturi di uva, oltre a minacciare l’abitato di Egna, l’enologo Stefan Rohregger, responsabile della nota cantina Tiefenbrunner di Niclara, frazione di Cortaccia, è ottimista sull’esito della vendemmia. Attualmente infatti è in corso il raccolto delle uve Pinot Grigio e Chardonnay nel fondovalle, poi toccherà alla collina e alle altre varietà. Molti grappoli sono già stati attaccati dal marciume, ma il fenomeno, secondo gli esperti, non è così rilevante da preoccupare. L’importante sarebbe che d’ora in poi di giorno splendesse il sole e di notte non facesse troppo caldo; ideali sarebbero giornate e nottate come quelle di venerdì e di sabato scorsi.

Da rilevare che quest’anno, per colpa dell’emergenza Covid, il Consorzio vini ha richiesto un sensibile abbassamento della quota doc e la decisione non è stata per niente gradita dagli agricoltori. La norma fortunatamente è stata addolcita per i produttori di uve altoatesini della parte meridionale della Bassa Atesina, vale a dire di Salorno, Pochi, Laghetti che conferiscono la vendemmia a cantine della vicina provincia di Trento. «Quest’anno siamo in anticipo di una settimana – ci ha detto Rohregger dopo un sopralluogo in un vigneto di un produttore – e l’uva è bella e di buona acidità; forse le gradazioni appaiono leggermente più basse rispetto alle annate passate».

Si prospetta quindi una vendemmia discreta.

Di più, direi una vendemmia buona: anche se è piovuto molto l’altra settimana, in generale l’uva è sana e di buona qualità, anche perché fortunatamente non si sono registrati eventi meteorologici dannosi come brinate o grandinate. I grappoli più che la pioggia soffrono l’umidità, il clima afoso e le notti calde. Ma dopo l’ondata di maltempo siamo tornati a tipiche giornate settembrine caratterizzate da notti non fredde ma senz’altro fresche e sole caldo di giorno.

Dell’uva di Pinot Grigio del fondovalle che avete già incantinato siete soddisfatti anche come gradazione?

Direi di sì: abbiamo riscontrato un valore zuccherino che si avvicina molto ai 18 gradi; certo in molte annate si raggiungevano anche i 20, ma l’acidità era minore. Quindi possiamo accontentarci.

E di conseguenza prevede un buon risultato finale, vini cioè di alta qualità.

Sì, le previsioni sono più che buone. Certo, il frutto di questa vendemmia si aggiunge a quella del 2019. In molte aziende vinicole le giacenze sono ancora notevoli. Ma è normale. Numerosi hotel, enoteche, ristoranti sono stati costretti a chiudere durante il periodo dell’epidemia di Covid-19 e i consumi e le vendite di vino sono crollate. Per questo motivo abbiamo chiesto ai nostri viticoltori di ridurre la resa per ettaro.

Ma già voi, come Tiefenbrunner, avevate già introdotto la pratica di riduzione del prodotto con quantitativi inferiori a quelli stabiliti dalle normative doc.

È vero, e questo per garantire la qualità dell’uva. Da sempre abbiamo puntato appunto sulla qualità e non sulla quantità, una politica che ha però premiato anche il viticoltore.

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