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Bianchi: “Se non c'ero io, la Lega rischiava”

L’unico eletto nel consiglio provinciale di Bolzano della lista Lega-Uniti per l'Alto Adige dichiara: “Insuccesso clamoroso per tutti i partiti italiani”



BOLZANO. "Dal punto di vista politico è un insuccesso clamoroso per tutti i partiti di lingua italiana. Tutti pensavano di fare molto meglio e tutti invece abbiamo fatto male". Lo afferma Christian Bianchi, unico eletto nel consiglio provinciale di Bolzano della lista Lega-Uniti per l'Alto Adige, che sottolinea il forte calo della rappresentanza politica della comunità italiana. A proposito del risultato della Lega, che perde i due assessori e la presidente del consiglio provinciale uscenti, eleggendo solo il sindaco di Laives, non leghista, Bianchi osserva che, "forse, se non c'ero io, si rischiava anche questo quindi intanto siamo contenti che portiamo a casa il risultato almeno di esserci e di essere rappresentati. Magari - aggiunge - chi non c'è avrebbe dovuto muoversi un po' di più negli scorsi cinque anni, farsi vedere, fare, da parte della Lega, una politica un po' più incisiva. Tante volte su temi veramente rilevanti non hanno saputo battere ogni tanto il pugno sul tavolo e questo purtroppo gli elettori l'hanno fatto pagare".

"Sono molto preoccupato dal grandissimo astensionismo da parte delle persone di lingua italiana della provincia che - osserva Bianchi - purtroppo non capiscono l'importanza o non riusciamo a fargli capire l'importanza di quanto sia vitale veramente garantirsi una rappresentanza". Su un suo eventuale ingresso in giunta provinciale, Bianchi non si sbilancia: "Sarà complicato mettere in piedi questa giunta, penso, però, che da parte della Svp ci debba essere comunque una visione, coinvolgendo l'area del centro destra, anche perché penso sia difficile pensare ad un governo locale differente dal governo nazionale". 













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