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È allarme sanitario al bivacco del Despar 

BOLZANO. Esiste un angolo di Bolzano che somiglia a una strada di una qualche metropoli sudamericana più che alla strada di una ricca cittadina capoluogo di una ricca provincia. Stiamo parlando di...



BOLZANO. Esiste un angolo di Bolzano che somiglia a una strada di una qualche metropoli sudamericana più che alla strada di una ricca cittadina capoluogo di una ricca provincia. Stiamo parlando di quello che, ormai da parecchi mesi, bolzanini e turisti possono “ammirare” davanti al supermercato Despar, all’incrocio tra Corso Libertà e via Armando Diaz. Si tratta di un dormitorio a cielo aperto, un indecoroso accampamento di disperati che lì, a ridosso della vetrata del punto vendita, hanno ammassato i loro pochi averi, coperte, materassini, borse, borsette e borsoni. E lì vivono. Lì hanno passato l’inverno, coperti di cartoni e avvolti in enormi bozzoli di stracci sudici. Lì, stazionano anche ora. E passi lo spettacolo che viene offerto ai passanti e ai clienti di Despar. Ora, come segnalano molti residenti, il problema comincia a diventare di decenza e di salute pubblica. I senzatetto, infatti, fanno quasi sempre i loro bisogni sul posto. Li fanno al mattino presto, quando passano ragazzi e ragazze diretti a scuola, li fanno durante il giorno davanti a pensionati e casalinghe che vanno a fare la spesa. Nessun tentativo di nascondersi. Nessun pudore. Nessun ritegno. A tutto questo, però, va aggiunto un particolare tutt’altro che secondario e ancora più preoccupante. Gli escrementi rimangono lì, sul selciato o nelle vicine siepi. Il tanfo è insopportabile e l’intera atmosfera della zona è pestilenziale. Servono interventi, insomma, anche se è ormai chiaro che la soluzione è tutt’altro che facile e che le istituzioni non hanno strumenti efficaci per intervenire. Eppure, così non è possibile andare più avanti.













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