Ötzi occuperà tutto l’edificio ex Ina di Tosolini
Kompatscher e l’immobiliarista stanno trattando non più per 2mila bensì per 5mila metri quadrati. Il sindaco Caramaschi: «Insieme da ridisegnare»
BOLZANO. Dopo quella delle ex Pascoli, c'è un'altra curva che aspetta il suo nuovo destino. É quasi uguale. Sempre razionalista. Sempre del Ventennio. Pronta ad ospitare un altro Polo, dopo quello bibliotecario di Corso Libertà. Ma è all'ex Ina, davanti a ponte Talvera.
Perchè la notizia è questa: non sono più duemila i metri che Arno Kompatscher e Pietro Tosolini stanno trattando ma più di cinquemila. Lo conferma il sindaco: «L'offerta, adesso, non riguarda più solo i locali della Biblioteca Civica sul fronte di via Museo, all'imbocco del ponte ma anche oltre. Comprendendo anche tutti i portici che curvano verso via Rosmini. Lì si concluderà la grande area del nuovo Polo museale»
E proprio lì, dietro quella balconata sarà la casa di Ötzi. Renzo Caramaschi ha sentito anche il presidente Kompatscher in questi giorni e tutti e due hanno accolto a braccia aperte l'allargamento possibile della cubatura. E per questo il sindaco annuncia: «Appena chiuso, faremo un concorso di idee chiamando i migliori architetti. A questo punto non si tratta di operare un semplice allargamento ma di ridisegnare tutto un insieme».
L'idea che si sta facendo strada porta verso una riproposizione del connubio tra Novecento e contemporaneità già sperimentato con le vecchie Pascoli. Mantenendo i portici curvi col loro impianto modernista e muovendosi all'interno, facendo trasparire ad uno sguardo più prospettico l'esistenza del nuovo intervento architettonico. Con l'allargamento della base della trattativa ai cinquemila metri di quasi tutto il palazzo, il Museo Civico resterebbe in via Cassa di Risparmio; poi, nel cubo contemporaneo, all'interno tra le due vie, troveranno posto gli archivi, gli uffici e tutto il materiale ora conservato nei magazzini oltre che le nuove mostre, infine alla Fondazione Cassa di Risparmio, sempre nella via omonima ci sarebbero gli ingressi e l'atrio. In questo modo tutta l'"addizione" che è adesso sul tavolo di trattativa per la vendita alla Provincia sarebbe riservata alla mummia. L'icona museale bolzanina. L'immagine a cui si agganceranno tutte le altre offerte espositive per ottenere quel traino necessario a superare i confini della provincia.
E attirare visitatori. Era questo l'obiettivo. Trovare più spazio all'uomo dei ghiacci. Perchè è stata proprio la mancanza di spazio il maggior cruccio dei curatori del museo archeologico. E le file. Le lunghe file sotto il sole o la pioggia in attesa di poter entrare nella stanza del tesoro. Con i cinquemila metri, le attese si gestiranno nel cortile interno, perchè saranno probabilmente previsti due ingressi per la mummia, o nel foyer di via Cassa di Risparmio. L'idea, adesso sempre più concreta, è che la nuova immagine turistica di Bolzano, Ötzi, guardi a distanza il vecchio monumento alla Vittoria anch'esso musealizzato col suo led. Il centro storico bolzanino guarderà sempre oltre il Talvera, ma attraverso un dialogo urbanistico non più conflittuale. Come in passato. Al posto degli oggetti del conflitto, la torre capitozzata e poi rimessa al suo posto del museo e il monumento con le corone, ci saranno le stesse cose ma cambiate nell'anima. Per questo la Provincia spinge per chiudere. E anche Tosolini. Che riceverà a breve l'offerta degli uffici al patrimonio (probabilmente intorno ai 7 milioni). In conclusione: oltre al progetto architettonico, il sogno è riconciliare, anche visivamente, le due città.