8 marzo, fiocchi rosa sui ponti di Bolzano: «Messaggio per la convivenza tra culture» / Foto

Manifestazione organizzata dal comitato "Se non ora quando". «L'obiettivo - spiega la coordinatrice cittadina Nadia Mazzardi Lucich - è di unire virtualmente con un fiocco rosa tutto il territorio»



BOLZANO. Tra distribuzione di mimose, mostre d’arte, conferenze e film tematici, l’8 marzo in città ha visto diverse iniziative. Al comitato “Se non ora quando” va però il premio per l’originalità. Il comitato - stavolta- è tornato in azione senza raduni di piazza o manifestazioni, ma con la discrezione e la delicatezza dei fiocchi rosa che sono apparsi sui ponti e le fontane della città. Simboli rispettivamente di condivisione tra le culture ed energia pulita.

«Abbiamo risposto alla mobilitazione del comitato nazionale - ha spiegato Nadia Mazzardis Lucich, promotrice dell’evento - qui a Bolzano però ci è sembrato più opportuno infiocchettare i ponti che i monumenti». Nel resto delle città italiane infatti l’abbellimento è stato destinato ai monumenti storici, «qui ne abbiamo abbelliti solo due, un fiocco sul Walther di piazza Walther e uno sul Mazzini, per par condicio».

Riprendendo il discorso da dove lo avevano lasciato il 13 febbraio, in occasione della grande manifestazione nazionale, le bolzanine si sono riunite stavolta «in piccoli gruppi a parlare con donne e di donne», spiega la Mazzardis. Secondo l’organizzatrice, «questo è solo l’inizio, ci stiamo organizzando in un comitato permanente per dare spazio a chi voglia dedicare tempo ed energie a questa causa per iniziative concrete nel contesto cittadino: asili nido e precarietà del lavoro feminile». Nadia Mazzardis ribadisce l’estraneità a «qualsiasi logica di partito, ci consideriamo una voce indipendente». (ri.va.)













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