BOLZANO. Ci sono riproduzioni di fumetti, di opere famose, graffiti originali studiati in ogni particolare. Ci sono i nomi, tanti: il lettering, graffitismo puro. Spunta perfino un Ötzi dipinto con le bombolette sul muro delle Acciaierie, dove ieri si è conclusa la 39C Graffiti Jam, la mostra collettiva del progetto Murarte, con circa 90 writer e street artist a trasformare un angolo della Zona in una galleria a cielo aperto.

Una mostra che lascia bellezza nelle zone «grigie» di Bolzano (questa volta, il muro tra via Lancia e via Grandi, come nel 2016) e che soprattutto la bellezza la crea. Perché come dice Riccardo Rizzo, responsabile del progetto Murarte di Volontarius, «ciò che rimane vivo sono le relazioni tra i partecipanti e in quelle con i passanti, che si fermano, osservano, fanno domande. Per noi è un atto culturale e comunitario importante».

Di politico nelle opere finite si può leggere qualche cenno, ma in prima battuta è stato politico in sé l'atto di appropriarsi di uno spazio della città, spiega Rizzo, «per creare qualcosa di culturale che va oltre il risultato visibile sul muro». I rapporti umani, quindi. Rizzo: «Anche l'opportunità per i più giovani di imparare e di essere invitati fuori Bolzano».

Tra sabato e domenica, i partecipanti si sono dati appuntamento al muro delle Acciaierie, «tela» dipinta di azzurro sulla quale le crew si sono sbizzarrite nella realizzazione delle loro opere.

Sono arrivate da tutta Europa. Presenti nomi noti della scena italiana, come Sparky, Emeid, Lost, Medo. Hanno portato i colori, gli sgabelli, la musica. Alcuni avevano già chiesto fotografie del posto, misure del muro, altri hanno proiettato i disegni preparatori sulla parete di mattoni cerulei, altri ancora (tra i più esperti) hanno lasciato che a condurli fosse l'ispirazione del luogo e del momento.

L'organizzazione dell'evento, quella sì ha richiesto tempo e impegno. Alla 39C Graffiti Jam 2023 ci si lavorava dallo scorso inverno, tanta è la burocrazia. E l'anno prossimo? «Troveremo una nuova location, inventeremo qualcosa di nuovo», promette Rizzo. S.M.