A Bolzano arrivano gli «speed check»

L’assessore Peintner: «Sarà un esperimento di 3 mesi a costo zero». Si partirà da viale Druso, via Cadorna e via Galilei


di Massimiliano Bona


BOLZANO. «Non c’è la volontà di castigare gli automobilisti, ma solo di responsabilizzare chi si mette al volante»: questo è il messaggio lanciato ieri dall’assessore alla mobilità Judith Kofler Peintner per spiegare la decisione presa dalla giunta di installare, a partire dall’autunno, 8/9 speed check anche sulle strade del capoluogo. E per il Comune sarà un’operazione a costo zero, in quanto i “totem” colorati saranno forniti direttamente dalla ditta produttrice guidata da Paolo Goglio, responsabile nazionale del progetto “Noi sicuri”, preso a modello in oltre 400 città italiane. «Ci sono persone - continua la Peintner - che viaggiano a 90 chilometri orari in viale Druso e, per la sicurezza degli utenti della strada, si tratta di una cosa inaccettabile. La sola presenza degli speed check riteniamo possa fungere da deterrente. Chi li vede, solitamente, rallenta».

Le vie interessate. Sulla base di uno studio esistente, che spiega quali sono le vie maggiormente a rischio, il Comune ha deciso di installare gli speed check in una strada residenziale, in una ad alta percorrenza e in una tra le più trafficate della Zona industriale. «Partiremo in autunno - ma non c’è ancora una data precisa - da viale Druso, via Cadorna e via Galilei, ma siamo ancora in una fase embrionale, con possibili modifiche in corsa. La società che produce gli speed check ci fornirà, infatti, gratuitamente una serie di dati interessanti sulla velocità media delle auto in transito. Alla riunione di ieri, oltre agli assessori, al dottor Moroder e al comandante della polizia municipale Ronchetti, hanno partecipato anche due funzionari della ditta produttrice, che è di fuori regione». Tra gli assenti il sindaco Luigi Spagnolli, che per ora non ha commentato la notizia. «Concorderemo assieme - spiega l’assessore Peintner - tempi e modi».

La velocità media. La giunta comunale si è convinta sull’opportunità di fare questo esperimento a costo zero anche perchè, numeri alla mano, è stato dimostrato, che dove sono stati utilizzati gli speed check, nel lungo periodo, si è riusciti a ridurre (e non di poco) la velocità media di auto e moto.

Le sanzioni. Il Ministero dei trasporti ha precisato di recente che sebbene gli speed check (che contengono dei normalissimi autovelox) non siano stati omologati sarà comunque possibile infliggere delle sanzioni in presenza di una pattuglia delle forze dell’ordine che “certifichi” il superamento dei limiti.

Sicurezza prima di tutto. In giunta la decisione ha ottenuto larghi consensi, anche perchè a costo zero. Il Comune, al termine del periodo di prova, potrà scegliere liberamente se acquistare o affittare i “totem colorati” in futuro oppure se toglierli. «L’aspetto che più mi convince - spiega l’assessore Patrizia Trincanato - è quello della sicurezza. E gli speed check sembrano garantirla. Intanto è doveroso provare». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il collega Luigi Gallo. Sui tempi, invece, non ci sono ancora certezze. «Ma decideremo a breve», assicura la Peintner.

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