A Laives non ci sono i soldi per i pasti a domicilio

Il Comune al bivio: o gli utenti pagano due euro al giorno oppure il servizio di trasporto verrà affidato ai volontari


di Bruno Canali


LAIVES. La spending review si abbatte come una mannaia anche sui finanziamenti riservati a servizi fondamentali qual è la distribuzione quotidiana dei pasti a domicilio. Il servizio, durante la settimana, viene svolto dalle operatrici del distretto sociale, mentre al sabato intervengono gruppi di volontari. «Adesso la Provincia ha deciso però di tagliare questi finanziamenti destinati al servizio di distribuzione pasti a domicilio - spiega l'assessore alle attività sociali del Comune di Laives, Claudia Guarda - e verranno a mancare più o meno 13mila euro di differenza. L'alternativa che abbiamo prevede due sole opzioni: o facciamo pagare 2 euro a pasto, oppure troviamo volontari disponibili ad effettuare questo importante servizio che riguarda quotidianamente circa 35 persone, altrimenti impossibilitate a garantirsi regolarmente il pranzo». I volontari in effetti ci sarebbero perché, come ha spiegato la stessa Claudia Guarda, hanno avanzato subito la propria disponibilità gli alpini, il gruppo micologico, i carabinieri in congedo, il centro Don Bosco, l'Upad, il Cai, l'associazione Chernobyl, Avulss, gruppo missionario e gruppo anziani Bronzolo, solo che va definito il problema-mcchina. Infatti, i volontari sono restii ad utilizzare le proprie auto private ed è comprensibile: «Vedremo di risolvere anche questo nodo - dice Claudia Guarda - entro l'inizio del prossimo anno, insieme a quello delle coperture assicurative. I volontari dovrebbero garantire il servizio di trasporto e distribuzione dei pasti almeno per un giorno alla settimana tra Laives, Pineta, San Giacomo, Bronzolo e Vadena ovvero, il bacino di riferimento del distretto sociale». E' dal 2000 che i volontari integrano questo importante servizio, portando i pasti a domicilio e, come sottolinea anche il sindaco Liliana Di Fede, oltre al pasto vero e proprio, si tratta spesso di un appuntamento quotidiano molto apprezzato dai fruitori. Infatti, per molte persone sole e con difficoltà di movimento, l'arrivo delle operatrici (e dei volontari al sabato) rappresenta uno dei rari momenti di convivialità con qualcuno, preziosi pure per scambiarsi informazioni e opinioni e per raccogliere - da parte delle operatrici - eventuali istanze.

Insomma, sarebbe veramente grave se per una questione di soldi, questo importante servizio dovesse essere anche solo ridimensionato. Un plauso va quindi alle operatrici e ai volontari che si sono immediatamente fatti avanti. Si tratta solo di risolvere il problema del mezzo di trasporto.

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