A Merano la Svp rompe gli schemiGiunta con Lega e civiche, fuori il Pd

"Io devo garantire la governabilità della città - ha commentato il sindaco Januth - e non posso certo restare appeso alle volontà di un partito come il Pd che ha solo preteso di dettare fino all’ultimo momento condizioni spesso anche contraddittorie"



MERANO. Il direttivo della Vokspartei ieri sera, non senza tensioni, ha scelto di varare una maggioranza e quindi la nuova giunta del sindaco Januth assieme alle due liste civiche - quella di Giorgio Balzarini e quella di Carmelo Genovese - con l’appoggio esterno della Lega Nord.
La decisione è maturata al termine di un lungo direttivo cittadino guidato da un tesissimo Obmann Toni Gögele che aveva gestito tutte le scelte per arrivare ad un diverso risultato tanto che fino a venerdì scorso era data per scontata una solida maggioranza a 28 con Pd, Verdi e Civica di Balzarini.
Poi invece negli ultimi giorni hanno avuto la meglio i veti ed i forfait degli ambientalisti e il “vento” si è inevitabilmente girato in favore dell’area centrista rappresentata dalle due liste civiche nate, come si ricorderà, dopo le scissioni del Pd (quella di Giorgio Balzarini) e del Pdl (quella di Carmelo Genovese) che porterà a varare una risicata coalizione di 21 consiglieri su 40.
«Io devo garantire la governabilità della città - ha commentato il sindaco Januth - e non posso certo restare appeso alle volontà di un partito come il Pd che ha solo preteso di dettare fino all’ultimo momento condizioni spesso anche contraddittorie fra di loro in base ai diversi esponenti che venivano a parlare con la Svp. Abbiamo così scelto una soluzione politicamente di centro che ci dà maggiori garanzie programmatiche e di stabilità».
La riunione dei vertici cittadini della Stella alpina era stata preceduta da una plenaria di quella che sarebbe diventata poi la nuova maggioranza. E l’intesa in quella sede già si era profilata ampia e convinta. «Siamo un partito federalista e del fare - ha del resto poi commentato il segretario della Lega Nord, Sergio Armanini - e con la Svp, anche in sede nazionale, abbiamo una buona sintonia su molti problemi. Per parte nostra quindi pieno appoggio al programma che abbiamo condiviso con la Stella alpina e il suo sindaco per far rinascere Merano».
«Sono davvero felice che la Volkspartei abbia compreso le ragioni della nostra scelta civica - ha sottolineato un Genovese che fino all’ultimo era forse il più dubbioso sull’opzione che avrebbe fatto il partito di raccolta in assoluta controtendenza a livello provinciale - e abbia abbracciato la nostra linea moderata e centrista che ci vede in sintonia con i valori e gli obiettivi programmatici che da sempre si prefigge la stessa Stella alpina».
«Chi semina vento raccoglie tempesta - taglia corto l’ex vicesindaco Diego Cavgna, l’anima della civica di Balzarini - e chi nel Pd già da un anno a questa parte ha avviato un percorso solo di epurazioni nella convinzione che bastasse sventolare il vessillo nazionale per raccogliere il consenso, spero oggi si renda conto di aver esagerato. Noi non abbiamo mai messo veti a nessuno o voluto chiudere rispetto a nessuna forza del centrosinistra, anzi; in occasione del coinvolgimento dei Verdi abbiamo parlato addirittura di occasione importante per bilanciare la coalizione. Un’occasione persa. Ora sarà dura, ma sono convinto che gli eletti saranno in grado di farcela».
Ieri mattina per parte sua il segretario provinciale del Pd Antonio Frena in mattinata aveva scritto una lettera alla Svp per ribadire «che il partito era pronto a garantire il pieno e convinto sostegno ad una maggioranza a 22 che vedesse assieme Svp, Pd, Idv e civica di Balzarini». Altrettanto precisa e puntale invece la chiusura ad un’alleanza «con la civica di Genovese che comprende anche gli ex fascisti e soprattutto con una forza politica xenofoba come il Carroccio».
«Per il Pd - ha tuttavia ricordato a fine riunione l’Obmann Gögele quando per altro già conosceva la posizione dei democratici - la porta resta aperta, spetta a lui a decidere se entrare o meno».
Una disponibilità tuttavia politicamente solo teorica che apre alla fine a tutto il centrosinistra meranese - formato da Pd, Verdi e Idv - la stagione dell’opposizione.
Durerà tutta la legislatura? Difficile prevederlo oggi, anche se una maggioranza che dipende da un solo voto di scarto - messo in discussione fosse pure solo per una febbre ad uno dei suoi membri, per non immaginare azioni di vero e proprio dissenso - di sicuro non avrà vita facile navigando sempre sul filo ad ogni votazione in aula.
Un’assemblea cittadina dove Januth e la Svp con suoi nuovi alleati dovrà vedersela con l’opposizione dei cinque eletti del Pdl, sostenuti dalla linea “dura” di Biancofiore e Urzì, e dai dieci consiglieri di tutto il centrosinistra. Oltre che dagli esponenti della destra tedesca.

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