A Ortisei 25 profughi in una casa privata

L’edificio è vicino alla scuola elementare: i genitori degli alunni protestano Il sindaco: «La Provincia doveva avvisarci prima, ma noi siamo solidali»


di Ezio Danieli


ORTISEI. Prima "grana" - del tutto inattesa -per il nuovo sindaco di Ortisei. Tobia Moroder ha saputo proprio l'altro pomeriggio che la Provincia avrebbe l'intenzione di sistemare 25 profughi in un edificio in pieno centro. «Fin qui niente di male - dice il sindaco - perché noi siamo solidali nei confronti di persone che sono in grave difficoltà. Quindi massima collaborazione, nonostante la comunicazione della Provincia sia stata fatta poche ore fa». E qui iniziano i grattacapi. Alcuni genitori che hanno bambini che frequentano la scuola elementare hanno espresso qualche preoccupazione perché la casa di proprietà di un privato che l'ha messa a disposizione proprio per ospitare i profughi si trova proprio nelle immediate vicinanze dell'istituto scolastico.

Mamme e papà hanno iniziato ieri mattina una raccolta di firme per evidenziare le loro perplessità sull'arrivo dei profughi e per la loro permanenza nella casa a ridosso della scuola elementare. Come già accaduto a Prissiano, nei pressi di Tesimo, i genitori temono che la vicinanza dei bambini agli extracomunitari possa creare un certo disturbo alla tranquillità dei loro figli. Ecco spiegata la petizione che il sindaco Moroder non ha ancora ricevuto. «Comprendo le preoccupazioni dei miei concittadini, per questo abbiamo deciso, assieme alla Provincia, di indire per la sera del 25 novembre una pubblica riunione che si terrà alle 20 presso la casa della cultura. Verranno spiegate le scelte provinciali e la decisione di ospitare ad Ortisei 25 profughi. Una scelta di cui ho saputo nel pomeriggio di giovedì. La casa, di proprietà di un privato, è pronta e disponibile. Manca solo una firma per il nuovo uso che si vuol fare dell'edificio che effettivamente è un punto centrale di Ortisei e proprio nelle vicinanze della scuola elementare. Io rispetto le scelte della Provincia ma devo tenere conto di ciò che pensano i miei concittadini. Per questo ho deciso di convocare la riunione pubblica del 25. Voglio sentire quali sono le loro perplessità in merito all'arrivo dei profughi». Una "grana" inattesa per il primo cittadino. «Certo che un problema del genere non l'avevo messo in preventivo - dice Tobia Moroder -soprattutto dopo pochi giorni dalla mia elezione a sindaco.Non ho avuto neppure il tempo per insediarmi. Se la Provincia avesse comunicato in anticipo la sua decisione, avrei avuto il tempo per parlare con i genitori dei bambini. Magari sarei riuscito anche a convincerli che non ci sarà alcun problema per i loro figli. Ma tant'è: ormai la "grana" è capitata e certamente saprò gestirla bene. Perché Ortisei è solidale nei confronti di chi, come i profughi, ha bisogno della solidarietà di tutti».













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