«A Roma lavoro e difendo la specialità»

BOLZANO. In Alto Adige la Svp è abituata ad avere una opposizione di lingua tedesca. A Roma no. Florian Kronbichler (Sel-Verdi) è spesso bersaglio dei fastidi Svp. La sua intervista sull’autonomia li...



BOLZANO. In Alto Adige la Svp è abituata ad avere una opposizione di lingua tedesca. A Roma no. Florian Kronbichler (Sel-Verdi) è spesso bersaglio dei fastidi Svp. La sua intervista sull’autonomia li ha aumentati. «Mi danno della spia, del traditore», accusa il deputato. Ne abbiamo parlato con il senatore Karl Zeller, probabilmente oggi il più potente parlamentare della Stella Alpina. La sua replica è in puro «stile Zeller». Spietata senza alzare la voce.

L’opposizione logora. Perché vi dà tanto fastidio che un sudtirolese proponga una via diversa di fare politica a Roma in difesa della autonomia? «Kronbichler non mi dà fastidio. Leggo le sue critiche e torno a lavorare. Credo che soffra il suo ruolo all’opposizione. Che ci sia o meno, cambia poco. Trovo assurdo che un parlamentare eletto in provincia di Bolzano suggerisca che si chieda troppo», così Zeller.

La partita finanziaria. Zeller rivendica: «Mi occupo di cose concrete. Piacerebbe anche a me stare sul divanetto a criticare, ma non ne ho il tempo. Alla fine di ogni carriera tireremo la somma di cosa abbiamo fatto. Sì, sono un inguaribile pragmatico. Stiamo giocando una delle partite più importanti per l’autonomia. L’accordo di Roma rappresenta la base per una finanza solida. Deve entrare nella legge di Stabilità e alla Camera il materiale non era ancora pronto. La settimana prossima la legge verrà discussa in commissione al Senato. Poi non ci saranno più margini, perché in aula metteranno la fiducia. Non ho cattivi presentimenti sull’accordo, ma la prossima settimana starò notte e giorno in commissione a vigilare. E il divanetto me lo sogno...».

La teoria dei cani. I voti della Svp pesano ancora, ma il clima verso le autonomie è pessimo e l’Italia rischia il crac. Non è il momento di aggiornare gli strumenti politici della Svp? «Chiediamo troppo? Facciamo il meglio per la popolazione italiana, tedesca e ladina. Ho la coscienza a posto. Intanto Kronbichler sta all’opposizione e critica. C’è un modo di dire azzeccato: i cani abbaiano e la carovana va avanti», la replica. Non le sembra di esagerare? «La vita è così. C’è sempre una carovana che porta le merci e c’è sempre un cane».

Le critiche di Brugger. Anche l’ex collega ed ex Obmann Brugger invita la Svp a «cambiare profondamente» e cita, tra l’altro, i rapporti con Roma, la revisione dello Statuto su scuola e proporzionale, la sanità. Zeller risponde: «Non voglio replicare. Prendo atto che sono una “vecchia volpe” che non capisce le cose. Magari quel lungo elenco di cose si poteva affrontare negli ultimi venti anni....». Quando in primo piano c’era anche Brugger? «Non replico. L’autonomia è sotto attacco dal 2010, quando è iniziata la crisi. C’era anche Brugger».

Un posto alla Consulta. I deputati della Svp propongono di eleggere un esponente delle minoranze linguistiche tra i cinque giudici della Corte costituzionale indicati dal Parlamento. Uno su cinque. Questa volta avete esagerato. «Magari l’argomento va trattato in sede di revisione dello Statuto, ma sarebbe importante avere qualcuno che alla Consulta faccia capire come stanno le cose, visto che molti attacchi alla autonomia vengono dipanati alla Corte. Al Consiglio di Stato funziona bene». (fr.g.)

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