A22, dal 2016 limiti di velocità anti-smog

Scatteranno automaticamente (fino ai 90 all’ora) con il superamento delle soglie degli inquinanti da traffico


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Meno veloci ma più puliti, così l'A22 prepara la rivoluzione. Walter Pardatscher ha appena alzato gli occhi dal giornale: «C'è chi scrive che noi inquiniamo... attenzione perché in autostrada succede meno che altrove». Intanto apre i cassetti nel suo ufficio di l'amministratore delegato: «Poi, però non diteci che in autostrada si dovrà andare piano...». Perché è probabile che accada. E dal 2016, non tra dieci anni. Ecco il progetto e la notizia. Prima un test, poi l'applicazione: un algoritmo rivelerà quando saranno superati i valori di ossido di azoto e altri inquinanti e farà scattare i pannelli luminosi a messaggio variabile. 110, 100, anche 90 all'ora. Si chiama "gestione dinamica della velocità". Come la corsia. Per la quale però ci vorranno ancora molti mesi, forse anni. E poi metanizzazione di tante stazioni di servizio, controllo dei tir, studi di fattibilità per fluidificare il traffico, evitare code e tubi di scappamento fumiganti. È la risposta di A22 alle accuse di essere un lungo anello d'asfalto, vitale per l'economia ma fonte inesauribile di aria sporca. «Anche se noi possiamo fare molto, ma non tutto. Non possiamo ad esempio cambiare il parco macchine degli utenti...», dice ancora Pardatscher.

E che cosa allora?

Ridurre la velocità, ad esempio.

Lo potrete fare subito?

Le leggi non ci danno tutta questa libertà di manovra. Non almeno quando si tratta di riduzione per cause ambientali. Lo possiamo fare per la sicurezza, invece. E questo già accade a nord di Bolzano, dove infatti vige il limite dei 110 per le tante curve.

E allora?

Assieme a provincia di Bolzano, Appa e ora anche provincia di Trento stiamo portando avanti un progetto pilota. Sull'esperienza tirolese l'idea è attivare dei sensori che fanno scattare automaticamente limiti decrescenti se l'inquinamento supera certi livelli.

Da quando?

Il test partirà l'anno prossimo.

Basterà?

Già qualcuno dice di no. Ad esempio: questo schema non tocca i tir che hanno di loro limiti molto stretti di velocità. E dunque riguarderebbe solo le auto che, teoricamente, sono i mezzi che inquinano meno. Ma sono tante e dunque un beneficio ci sarà comunque.

Bolzano soffre molto del traffico A22 di attraversamento...

Lo so. Ma Bolzano ne soffre solo parzialmente. È una città che ha livelli di inquinamento molto alti già di suo e il contributo dell'autostrada è rilevabile solo nei pressi del viadotto, non ovunque. Ma il nostro progetto riguarderà anche quel tratto naturalmente.

E poi?

Ci sono le barriere fonoassorbenti. Più sono alte, più riducono i rumori ma anche gli effetti delle emissioni. E l'A22 ne ha moltissime, più di chiunque.

Anche su Bolzano...

Ma nel viadotto non possono essere alzate più di così, per questioni di struttura e di statica. Altrimenti lo avremmo già fatto.

C'è una richiesta pressante per indurre i mezzi a usare carburanti meno inquinanti.

È una soluzione che abbiamo in progetto. Già avviata, anche se pochi ne sono a conoscenza. Tra le 14 e le 16 stazioni di servizio lungo il tratto A22 saranno metanizzate. Non è un lavoro semplice perché non è come far arrivare una cisterna, servono allacciamenti e messe in sicurezza.

Ma il metano non potrà essere usato dai tir...

Vero, ma molte auto lo potranno fare. Ma contiamo molto sui nuovi mezzi pesanti che già adesso sono dotati di tecnologia d'avanguardia che riduce di molto le emissioni del gasolio. E la A22 è una delle tratte sui cui circola un parco mezzi tra i più moderni del continente.

Ma ci sono anche tante code e le code inquinano...

Le code sono sempre meno perché A22 sta muovendosi da tempo sul fronte della fluidità e della sicurezza. Negli ultimi anni i tempi di percorrenza sono nettamente migliorati. Tutto questo riduce l'inquinamento.

Arriverà il rinnovo della concessione?

Si stanno muovendo i soci pubblici di A22. A livello di enti territoriali c'è stato di recente un vertice a Roma e, per ora, la palla è alla politica.













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