A22, mezzi in transito cresciuti del 4% 

Nei primi dieci mesi 2017 il volume del traffico registra oltre 9,6 milioni di passaggi: in valori assoluti 400 mila veicoli in più


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Sarà l’economia che ha ripreso a tirare col passaggio di merci lungo l’asse del Brennero in crescita. Sarà poi il traffico turistico in continua ascesa tra mondo tedesco ed Italia. Fatto sta che sull’A22 il volume dei mezzi in transito è aumentato in modo esponenziale nei primi dieci mesi di quest’anno. Prendiamo il Brennero come come punto di controllo. Fino al 23 ottobre scorso - dal primo gennaio 2017 - sono transitati qualcosa come 9,6 milioni di automezzi: il 4 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2016. In valori assoluti una crescita di oltre 400 mila veicoli. Dati «snocciolati» dall’amministratore delegato di Autostrada del Brennero, Walter Pardatscher. «Andando a scorporare questi numeri possiamo affermare che i passaggi sono stati pari a 6,3 milioni di automobili (mezzi leggeri) e di 3,3 milioni di mezzi pesanti, ovvero camion e autobus», spiega Pardatscher. Cifre che sono la somma dei mezzi in entrata e di quelli in uscita, ovvero in transito nelle due direzioni di marcia

Dati che collimano con quelli resi pubblici di recente dalla società che gestisce le autostrade in Austria, nello specifico il tratto a nord del Brennero in Tirolo. Lì i numeri, ancora maggiori, sono riferiti ai primi nove mesi dell’anno e parlano per lo specifico della barriera posta vicino al Ponte Europa (Schönberg) di un passaggio di 11,1 milioni di automezzi in totale, con una crescita del 6,4 per cento per i mezzi pesanti e del 4,7 per quelli leggeri.

Con questi numeri, che portano denaro alle casse dell’A22, ma anche smog nei territori che attraversa, non c’è da stupirsi dell’importante partita che si gioca sul futuro della concessione autostradale e del valore fondamentale dell’Eurotunnel e tratte d’accesso per spostare il traffico pesante da gomma a rotaia, permettendo di liberare la regione da parte dello smog prodotto dai veicoli in transito.

Sulla concessione c’è ancora tempo fino al 2019, ma è fuori di dubbio per che Regione e Province di Bolzano e Trento la soluzione migliore sia quella società in-house, cui si sta lavorando da tempo. In Parlamento potrebbe passare un emendamento in sede di Legge di stabilità 2018 che darà al governo il tesoretto accantonato dall’A22 per l’Eurotunnel (oltre 600 milioni) per finanziare la galleria di base. Poi se la società inhouse si farà, evitando la gara europea, si tratterà di liquidare, da parte degli enti pubblici, i soci privati che detengono circa il 16% delle azioni. Una partita da 160 milioni circa, ma da giocare solo quando la nuova concessione sarà in mano dell’A22.

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