Achammer, filo diretto con la Lega 

Telefonata con Bessone, l’Obmann Svp fa da “pontiere” in vista dell’incontro di giovedì. Ma Kompatscher resta freddo



BOLZANO. Non sarà un Natale di sangue per la Lega. Certo, è stata una vigilia inquieta. Bessone rivela: «Ieri sera tardi ( sabato ndr) mi ha chiamato Philipp. Si è scusato per l'ora, erano da poco passate le nove e mezza, e poi mi ha detto: ora va meglio ma non possiamo vederci subito, meglio il 27...». Philipp è Achammer, l'Obmann che ha tenuto le fila dei contatti con Roma e con Bressanone, casa di Bessone , il capodelegazione padano. Philipp Achammer, in questi ultimi frangenti sembra rappresentare l'anima più pragmatica, e dunque trattativista, della Svp. Marcando in questa luce una inedita distanza di approccio e di sensibilità politica rispetto ad Arno Kompatscher.

Il quale è pronto a cogliere ogni opportunità per mostrare il suo disagio rispetto alla scelta di coalizione. L'immediato irrigidimento del governatore nei confronti di un passaggio parlamentare che soltanto iniziava un percorso che "forse" porterà al ridisegno generale dei collegi senatoriali, è dunque il segno di questa riluttanza. Sarebbe stato dunque Achammer a cercare una via d'uscita per evitare lo stallo delle trattative, interpretando in questo senso l'idea che la maggioranza del partito si è ormai fatta della vicenda. Che è questa: chiudere comunque e farlo in fretta. «In fondo - dice un notabile Svp a lui vicino - la Lega rappresenta la maggioranza degli italiani...». Risultato di queste ore agitate: lo sgarbo di Calderoli sul taglio dei senatori non è dimenticato ma messo per ora da parte, il prossimo incontro per la giunta è fissato, dunque la trattativa prosegue. Svp e Lega si rivedranno alla nove di mattina di giovedì 27 dicembre.

Appena passato Natale. La chiave di lettura di Massimo Bessone? «Ho cercato sin dall'inizio dei nostri colloqui di tenere distinte Roma da Bolzano. Qui le cose le controlliamo e sappiamo parlarci, a Roma le dinamiche sono altre e si può equivocare...». Insomma, i due forni.

L'idea dei padani altoatesini è sempre stata questa: differenziarsi. Meno urla, pochi proclami e andare al sodo. Carlo Vettori, altro membro delle delegazione condivide: «Qui si parla di andare a governare insieme, di programmi e di cose da fare. E in questo possiamo capirci. L'incidente dei senatori? Non so! non ho notizie di prima mano. Ma immagino che Achammer, Kompatscher e il nostro Calderoli si siano molto parlati in queste ore. Altrimenti la Svp non ci avrebbe chiesto così in fretta di rivederci...».

L'agenda ora è questa: portarsi avanti con la stesura del programma tra due giorni, in questo primo incontro dopo la crisi, e poi concluderla. Dopo le altre feste, definire le competenze. A questo proposito sia la Lega che la Svp tacciono. Non vogliono mettere il carro davanti ai buoi. Ma sembra che, a tutt'oggi, vi siano alcune progressioni in proposito. Molto probabile che la Lega chieda (e ottenga) l'assessorato alla mobilità. Florian Mussner, che ha tenuto la competenza per anni non ci sarà, e all'interno della Svp si temono possibili conflitti di competenza nel settore autotrasporti per i nuovi possibili assessori. Invece, è quasi certo che per i due assessori italiani e leghisti non vi sia più la possibilità di avere l'Innovazione. La competenza è sempre più strategica , anche alla luce del nuovo spazio che si sta ritagliando il "Noi" Techpark come snodo postindustriale. Il settore sarebbe a questo punto avocato a se dallo stesso Kompastcher. (p.ca.)















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