Achammer: nessuna civica interetnica

L’Obmann della Svp esclude «esperimenti» su Bolzano: «Non tradiremo il nostro Dna». Gelo con il Pd sulla sanità


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Achammer gela ogni fantasia elettorale per Bolzano. Prova così a bloccare sul nascere ogni fuga in avanti. La Svp, annuncia l’Obmann, non intende appoggiare né una lista con il simbolo della «piccola Edelweiss» parallela alla lista ufficiale, né una lista civica, figurarsi se interetnica. Philipp Achammer ha presentato ieri il percorso di riforma dello statuto e del programma della Svp, con sondaggio aperto a tutti, iscritti e non, di ogni gruppo linguistico (vedi articolo a lato). Allo stesso tempo Achammer anticipa che la Svp non tradirà il «proprio Dna» di partito di tutela della minoranza tedesca e ladina. In sintesi, «non si tratta di introdurre cambiamenti radicali, quanto di rendere attuali e riconoscibili i principi di fondo». È la filosofia che Achammer intende applicare anche alle comunali di Bolzano. Gelo sul Pd.

Da Brugger a Widmann, c’è una parte della Svp di Bolzano che vuole cambiare rotta per le comunali e propone liste civiche. La Svp intanto tace.

«C’è ancora tempo per prepararci... Per noi sarà importante aprire una nuova pagina, sia per quanto riguarda la Svp che le alleanze. Serve una maggioranza in grado di collaborare. Nella Svp servirà una ventata di novità: nuovi personaggi per la lista e un nuovo leader o una nuova leader. Per quanto riguarda le critiche, ho invitato tutti a discutere qui da noi. Preferirei che certi commenti venissero portati al partito, piuttosto che essere costretto a leggerli sui giornali».

E l’ipotesi di una lista con la «piccola Edelweiss»?

«Non sono aperto a nuove idee che non so a quali risultati ci condurrebbero. Restiamo il partito dei sudtirolesi e dei ladini, che fa politica a favore di tutti».

Inutile allora chiederle cosa pensa di una possibile lista civica interetnica suggerita da Thomas Widmann.

«Non è nel Dna della Svp, tra l’altro c’è da tenere conto degli eventuali alleati italiani».

Lei accennava alla necessità di voltare pagina in tema di alleanze. L’altro giorno dal Pd, il vostro partner principale, è arrivato un attacco pesante sullo stallo della riforma sanitaria.

«Sono molto arrabbiato per quelle frasi. Molto arrabbiato».

Si dice che la Svp si blocca di fronte alle proteste della periferia sulla riforma.

«È una riforma pesante che deve essere discussa a diversi livelli. La Svp deve poterlo fare. E sono convinto che su un progetto difficile di questa portata sia possibile arrivare a un risultato condiviso».

Qual è stato l’errore più grave della Svp negli ultimi anni?

«Si è parlato troppo di contrasti personali. Un partito viaggia sulle idee e i valori, non sulle singole persone».

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